Alle volte basta dare uno sguardo ai dati demografici per spiegare la scelta dei commercianti che, dopo anni spesi a fare di Viale Dante una delle direttrici principali del commercio piacentino, decidono di chiudere bottega. È accaduto per Olimpia Sport, storico negozio di abbigliamento nato negli anni ’70, accade di nuovo per l’edicola Giardino. I residenti negli anni cambiano e, con loro, il volto del quartiere e della città. Chi cerca lavoro qualificato si trasferisce verso mercati più attraenti, e a restare sono i più anziani, affiancati da immigrati di nuova generazione. Nel quartiere, una clientela del tutto nuova, con scarsa propensione alla mobilità e all’acquisto – specie di prodotti editoriali che implicano la conoscenza dell’italiano. È questa la principale motivazione che ha indotto Roberto Maffi, titolare dell’edicola Giardino, a cercare fortuna altrove dopo dodici anni di permanenza in viale Dante.
Senza peli sulla lingua, come è nel suo stile, l’edicolante più controverso di tutta la provincia, dopo aver animato per anni la vita notturna di una città sempre più spenta, ci ha accolti nella sua nuova sede in strada Gragnana per spiegarci le ragioni del suo trasferimento.
C’è chi per una video intervista sceglierebbe la giacca o quantomeno la camicia, lui no. Oltranzista e controcorrente per natura, per l’occasione sceglie la mimetica e spara: Progetto fallimentare del nuovo parcheggio all’ex caserma dei pompieri, aree verdi incolte e lasciate a loro stesse ed errori dell’amministrazione. Così ci racconta il degrado di un quartiere.
“Andarmene da Viale Dante non è stata una scelta – spiega Maffi – ma un obbligo motivato dalla situazione in cui versano le altre attività presenti nel quartiere. Avrei potuto cambiare lavoro, ma farlo a quest’età non è facile e allora ho deciso di proseguire la mia attività da un’altra parte. I problemi sono tanti, ma il primo è ovviamente il numero dei clienti. Nella zona di Viale Dante si sono insediati molti stranieri che, non conoscendo l’italiano, non comprano prodotti editoriali né dvd e se hanno soldi da parte preferiscono inviarli ai famigliari presenti nel paese d’origine piuttosto che spendere. Un’altra fetta importante di potenziali clienti è poi costituita da anziani con scarsa propensione all’acquisto e mobilità limitata”. Una situazione difficile che però non ha scoraggiato Maffi,la cui schiera di affezionati (circa il 90% del totale della clientela, a detta sua), lo ha seguito nella nuova avventura: “Alcuni di loro provengono anche da fuori città, quindi sapevo che non li avrei persi. Ora ho la possibilità di accoglierli in un posto più idoneo, anche considerato uno dei problemi fondamentali di Viale Dante, quello del parcheggio. L’amministrazione comunale aveva promesso un nuovo parcheggio nell’ex caserma dei pompieri, ma non è servito a nulla e infatti ha già chiuso”. Ma non è l’unico sfogo dell’edicolante che lamenta anche la scarsa manutenzione dell’area verde adiacente alla sua vecchia edicola: “I giardini godevano di scarsissima pulizia, erano ridotti a una latrina a cielo aperto. A tutti quelli che mi chiedono perché me ne sia andato da una zona considerata da molti vantaggiosa, rispondo che non si può tenere un’enoteca in un paese d’astemi“.
Cambiano i luoghi e con loro le abitudini: chi conosceva l’edicola Giardino come locale notturno dovrà farsene una ragione, perché nella nuova sede non ci sarà più posto per i nottambuli: “Ho deciso di cambiare ritmi, ormai sono arrivato a cinquant’anni e sono stanco per fare le ore piccole – spiega lui”. E con la schiettezza che lo contraddistingue, conclude: “Chi vorrà venirmi a trovare potrà farlo, ma prima delle nove di sera. Chi non vorrà venire…amen. Punto”.