Senza i soldi promessi dall’Ausl per sostenere i servizi d’emergenza aggiuntivi che erano stati pattuiti sul finire dell’anno scorso, vi saranno meno ambulanze in circolazione. Non certo una minaccia, ma un grido d’allarme. Sono reali i timori della Croce Rossa e dell’Anpas che in questi giorni hanno deciso di scrivere al neo direttore Luca Baldino per chiedergli un incontro urgente. Il caso è controverso e tutto in divenire ma prende le mosse dalle molteplici voci di preoccupazione raccolte anche tra gli operatori delle varie Pubbliche assistenze sparse sul territorio. La questione è legata all’avvio da parte della Croce Rossa e dell’Anpas, il 10 dicembre scorso, di servizi aggiuntivi per le emergenze con la messa in campo di più mezzi. Una richiesta formulata dalla stessa Ausl, allora guidata dal direttore Andrea Bianchi, a fronte anche delle modifiche legate all’area vasta del 118 trasferitosi a Parma. Da quanto si apprende, per questi servizi l’Ausl aveva promesso 450mila euro all’anno. Il punto è qui. Da allora, e sono passati tre mesi, sui conti di Croce Rossa e Anpas non sarebbe arrivato alcun acconto. Per vie non ufficiali, l’Ausl smentisce che questi soldi, o almeno una parte, non siano arrivati a destinazione. A sentire però chi opera in strada le cose sarebbero diverse tanto che, se in poco tempo non arriverà liquidità, i servizi aggiuntivi saranno seriamente messi a rischio. Molto banalmente, mancherebbero le risorse economiche proprio per la benzina dei mezzi aggiunti alle “flotte”. Sì, sarebbero arrivate molte rassicurazioni, ma niente denaro contante. Da qui la decisione di scrivere al neo direttore generale Luca Baldino. “Non certo per fare polemica – confidano a Radio Sound95/Piacenza24 – ma per informare che non so quanto potremo ancora andare avanti in questa situazione”. Interpellato sulla questione il presidente dell’Anpas Paolo Rebecchi ha usato toni concilianti: “Sono cambiati sia il modo di rendicontare i costi che i vertici dell’Ausl, quindi siamo in attesa di capire in che modo potremo ricevere quanto dovuto. Certamente, se non dovesse esserci la possibilità di un incontro i toni potrebbero cambiare”. Senza i soldi promessi dall’Ausl per sostenere i servizi d’emergenza aggiuntivi che erano stati pattuiti sul finire dell’anno scorso, vi saranno meno ambulanze in circolazione. Non certo una minaccia, ma un grido d’allarme. Sono reali i timori della Croce Rossa e dell’Anpas che in questi giorni hanno deciso di scrivere al neo direttore Luca Baldino per chiedergli un incontro urgente. Il caso è controverso e tutto in divenire ma prende le mosse dalle molteplici voci di preoccupazione raccolte anche tra gli operatori delle varie Pubbliche assistenze sparse sul territorio. La questione è legata all’avvio da parte della Croce Rossa e dell’Anpas, il 10 dicembre scorso, di servizi aggiuntivi per le emergenze con la messa in campo di più mezzi. Una richiesta formulata dalla stessa Ausl, allora guidata dal direttore Andrea Bianchi, a fronte anche delle modifiche legate all’area vasta del 118 trasferitosi a Parma. Da quanto si apprende, per questi servizi l’Ausl aveva promesso 450mila euro all’anno. Il punto è qui. Da allora, e sono passati tre mesi, sui conti di Croce Rossa e Anpas non sarebbe arrivato alcun acconto. Per vie non ufficiali, l’Ausl smentisce che questi soldi, o almeno una parte, non siano arrivati a destinazione. A sentire però chi opera in strada le cose sarebbero diverse tanto che, se in poco tempo non arriverà liquidità, i servizi aggiuntivi saranno seriamente messi a rischio. Molto banalmente, mancherebbero le risorse economiche proprio per la benzina dei mezzi aggiunti alle “flotte”. Sì, sarebbero arrivate molte rassicurazioni, ma niente denaro contante. Da qui la decisione di scrivere al neo direttore generale Luca Baldino. “Non certo per fare polemica – confidano a Radio Sound95/Piacenza24 – ma per informare che non so quanto potremo ancora andare avanti in questa situazione”. Interpellato sulla questione il presidente dell’Anpas Paolo Rebecchi ha usato toni concilianti: “Sono cambiati sia il modo di rendicontare i costi che i vertici dell’Ausl, quindi siamo in attesa di capire in che modo potremo ricevere quanto dovuto. Certamente, se non dovesse esserci la possibilità di un incontro i toni potrebbero cambiare”.