Bobbio, tesori nascosti sotto la chiesa di S.Colombano: “Visibili per l’Expo”

Si è conclusa la prima fase degli scavi nell’abbazia di San Colombano e si è conclusa in modo clamoroso, con ritrovamenti ancora più importanti di ciò che si poteva sperare prima dell’inizio dei lavori. La chiesa medievale, di cui si era scoperta la base del muro di facciata con  l’ampia soglia relativa al portale di accesso, si mostra al suo interno. L’indagine ha infatti messo in luce l’ingresso, con un’ampia piattaforma a ridosso della soglia, un tempo rivestita di lastre in pietra di cui rimangono le relative impronte e diversi frammenti. Da questo settore si accedeva alla navata mediante una scalinata, di cui si sono ritrovati i gradini, che conducono ad un pavimento in cocciopesto (sistemazione in malta con frammenti di laterizio), inquadrato da lastre di pietra. Esso si raccordava, verso l’altare, con il noto tappeto musivo, ora visibile, protetto da un apposito vano, in corrispondenza dell’accesso alla cripta attuale.

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Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco di Bobbio, Roberto Pasquali che – in rappresentanza dell’amministrazione comunale – e insieme con la Diocesi ha appoggiato con entusiasmo tutto il progetto, davvero epocale: “Sono scoperte che vanno davvero al di là delle nostre migliori aspettative e confermano quanto sia stato importante avviare questo progetto archeologico, nonostante le perplessità e i timori che la sua invasività avevano sollevato all’inizio”. E prosegue: “L’idea è quella di valorizzare la scoperta di questa soglia dell’antichissima chiesa, costruita nell’anno 1000, mettendola a disposizione dei pellegrini e dei turisti che in questo anno avranno accesso all’abbazia di San Colombano”. Un anno particolarmente importante, lo ricordiamo, perché ricorrono i 1400 anni dalla morte del santo irlandese che ha reso grande Bobbio, la Valtrebbia e tutto il Piacentino.

Al sindaco Pasquali chiediamo se una simile scoperta archeologica, all’interno di una chiesa già di per sé splendida e ricchissima di una storia millenaria, potrà rappresentare un’ulteriore ragione di attrattività per Bobbio e tutta la provincia di Piacenza in vista dell’Expo mondiale che aprirà i battenti a Milano il prossimo primo maggio. E la risposta è sì. Ma c’è di più: il primo cittadino non intende ritombare le scoperte ma lasciarle visibili sempre, ricostruendo il pavimento e illuminando gli scavi in modo che tutti possano goderne, e non solo durante l’Expo; benché questa occasione sia da considerare unica e quindi sarebbe assurdo non sfruttarla appieno (si parla di oltre 20 milioni di turisti in arrivo a Milano nei sei mesi di esposizione mondiale e c’è da sperare che di questi, una buona parte venga “attratta” dalle valli piacentine, splendide per paesaggio e storia). L’idea, sottolinea il sindaco di Bobbio, è quella di trovare i finanziamenti perché gli scavi possano continuare con la speranza che il “sottosuolo” bobbiese e della basilica di San Colombano rivelino altri tesori che arricchiscano tutta la comunità valtrebbiese e piacentina; ma senz’altro, in vista di Expo, le scoperte fatte sinora saranno visibili e ammirabili. 

E sempre nell'ottica di valorizzare le incredibili scoperte fatte nella basilica di San Colombano, interviene il presidente di Italia Nostra, Carlo Emanuele Manfredi: "Mi riferisco agli scavi archeologici nella navata centrale di San Colombano, in Bobbio – scrive in una nota – che hanno portato alla luce la facciata e il relativo ingresso di un edificio di culto di età medievale, precedente alla chiesa attuale, di epoca rinascimentale.  Il  ritrovamento consentirà, dopo adeguata rielaborazione dei dati archeologici acquisiti, di proporre una ricostruzione dell’antico assetto della chiesa abbaziale nel suo sviluppo, sinora resa impossibile  dall’assenza di reperti provenienti dal sottosuolo". E prosegue: "Queste importanti tracce di un edificio di età romanica o protoromanica possono essere mantenute visibili, senza danni per il complesso rinascimentale esistente, lasciando in vista le strutture di fondazione reperite – che occupano uno spazio ridotto della navata centrale – , ricoprendole con un cristallo e dotandole di una adeguata illuminazione". 

E conclude: "Mi rivolgo alla Soprintendenza, che sta seguendo i lavori di scavo, per proporre questo intervento che, senza togliere unitarietà all’interno di San Colombano, ne arricchisce il percorso architettonico e ne tutela  la storia originaria".