Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera è oggi a Piacenza. La sua giornata è iniziata alle 8.45, al Politeama, con un incontro con le scuole cittadine, dal titolo “La Verità illumina la Giustizia”.
Presenti istituti di ogni ordine e grado: dalle elementari di S.Antonio, alle medie del Nicolini, fino a diversi istituti superiori cittadini (Tramello, Colombini, Gioia, Respighi, Raineri-Marcora, Marconi, Romagnosi, solo per citarne alcune) e a una delegazione di studenti dell’ istituto comprensivo di Fiorenzuola, premiati con una targa per il loro primo anno di adesione a Libera.
Don Ciotti ha scelto di parlare con gli studenti, con i giovani, perché loro sono il futuro, loro costituiranno la società di domani, una società che deve lottare contro le mafie e deve imporre la legalità come modello da seguire. “Ciascuno deve fare la propria parte” ha detto il prete antimafia con una vita contraddistinta dall’ attenzione verso gli ultimi, gli emarginati, gli oppressi. “Ho scelto di vivere seguendo il Vangelo da una parte e la Costituzione dall’ altra. quando incontri persone la cui vita è calpestata non possiamo fare discorsi, dobbiamo fare fatti”.
Parlando poi dell’ incontro di oggi, don Ciotti ha affermato di voler ascoltare prima gli studenti e poi di voler portare la propria esperienza.
“Un messaggio che voglio lanciare loro – ha detto – è quello di riempire la vita di vita, di significato, e che di fronte alle forme di violenza noi siamo chiamati a fare la nostra parte e assumerci la nostra quota di responsabilità, non basta solo indignarci”.
Sulla ramificazione mafiosa anche sui territori del Nord Italia, apparentemente immuni da tale fenomeno, fino a qualche anno fa, Don Ciotti afferma che “E’ necessario illuminare tutti i territori, anche quelli che sembrano a posto, in regola.
Per questo va la stima e la riconoscenza a tutte le istituzioni, forze dell’ Ordine e magistratura che si danno da fare e stanno facendo bene ma bisogna fare attenzione alla capacità criminale mafiosa di insinuarsi nei gangli del sistema davanti agli occhi di tutti”.
Abbiamo chiesto un commento anche su un fatto di stretta attualità, la vicenda di Roberto Helg, ex presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Palermo: “Penso con sofferenza a tutto questo – dice don Ciotti – e alla sua difficile condizione familiare, con un figlio gravemente handicappato.
Penso a tanta fragilità e sofferenza che comunque non giustifica queste scorciatoie.
C’è il rischio che la legalità diventi solo una bandiera, e tutto questo fa male alle realtà oneste, trasparenti. Bisogna distinguere per non confondere perché altrimenti, nell’ immagine della gente, tutto diventa uno schifo”.
Come spiega Antonella Liotti, dell’ Associazione Libera, don Ciotti sta facendo in tutta la regione un percorso, i cento passi verso il 21 marzo e in questo suo itinerario lungo tutta la regione incontrerà i ragazzi che saranno il cuore della manifestazione nazionale che si terrà a Bologna tra poco più di due settimane.
L’ incontro di oggi è stato preceduto dalla proiezione di un video, girato all’ interno del Parco dello Stirone, un territorio tra le province di Parma e Piacenza, confiscato alla criminalità, durante un “campo della legalità” al quale hanno partecipato alcuni studenti piacentini.
L’ occasione ha permesso di organizzare anche la spaghettata della legalità, grazie alla quale è stato raccolto un fondo che servirà a finanziare la siepe della legalità che verrà piantata proprio nel terreno dello Stirone.