Domenico Quirico, giornalista e inviato di guerra de “La Stampa”, rapito in Siria nel 2013 e poi liberato alcuni mesi dopo, sarà ospite a Palazzo Gotico, martedì 10 marzo alle 18, per presentare il suo ultimo libro “Il grande Califfato” edito da Neri Pozza.
A dialogare con l’autore, nel corso dell’appuntamento promosso dal Comune di Piacenza, sarà il sindaco Paolo Dosi, il quale afferma: “La presenza di questo grande inviato rappresenta una grande opportunità formativa per i nostri giovani che hanno bisogno di comprendere le dinamiche che sottendono i fatti tristemente noti della cronaca. La riflessione potrà contribuire a trovare una chiave di lettura realistica della complessità del momento storico che stiamo vivendo".
Nel libro il reporter racconta la sua dura esperienza di ostaggio in Siria, prigioniero degli uomini di Jabet al Nosra, gruppo paramilitare affiliato ad Al Qaida. In quei giorni, nell’aprile 2013, nell’Est vicino all’Eufrate, già si mormorava della crescita di una sigla ancor più radicale, Isis, il cui mistero aumentava la paura. Abu Omar, il capo dei sequestratori, fu molto esplicito con Quirico: “Costruiremo il califfato di Siria. Ma siamo solo all’inizio. Alla fine il Grande Califfato rinascerà, da EI Andalus fino all’Asia”. Tornato in Italia, Quirico raccontò la sua esperienza e segnalò questo progetto del califfato, che anche altri combattenti delle formazioni islamiste gli avevano ribadito. Ma a queste rivelazioni seguirono indifferenza, polemiche e scetticismo. Nel giro di qualche mese, tutto è cambiato e il Grande Califfato è una realtà presa in seria considerazione dalle cancellerie e dai governi di tutto il mondo.
Il libro di Quirico non è un trattato sull’Islam, ma è un viaggio, un viaggio vero, con luoghi, strade, città villaggi e deserti, sulla concreta esistenza, appunto, del Grande Califfato. E’ un testo in cui emerge come si corra il rischio della vita, viaggiando nei luoghi più pericolosi del mondo. Com’è accaduto anche alla Fallaci e a Terzani.