Il pomeriggio del 22 settembre 2006, i Carabinieri della Stazione di Rivergaro ricevevano una richiesta di intervento da parte di un anziano signore di Colombarola di Travo (PC), che lamentava di aver appena subito un furto presso la propria abitazione. Sul posto i militari potevano raccogliere i primi dati relativi all’evento eseguendo il sopralluogo e verbalizzando le testimonianze. Era possibile apprendere che, alle 15.30 circa, tre persone, due uomini e una donna, dopo avere forzato la porta di ingresso, si introducevano all’interno della casa del denunciante e, confidando nella sua temporanea assenza, rovistavano i locali alla ricerca di oggetti preziosi e denaro, trovando la somma contante di 90 euro.L’immobile in questione è costituito da due appartamenti attigui e, dall’appartamento confinante, i vicini di casa, madre e figlia in quel frangente presenti in casa, udendo rumori provenire dall’appartamento attiguo e consce della temporanea assenza del proprietario, insospettite uscivano per verificare cosa stesse accadendo, notando un uomo che usciva dall’abitazione, seguito da un’altro uomo e da una donna che, alla vista delle vicine, tentavano di scappare frettolosamente.Le due donne non si perdevano d’animo e, ormai convinte che si trattasse di ladri, tentavano di opporsi alla loro fuga. Per tutta risposta, i tre lanciavano al loro indirizzo affinché desistessero, alcuni oggetti, tra cui una tegola, raccolti nelle vicinanze. I tre ladri riuscivano, comunque, ad allontanarsi ma l’attenzione delle donne permetteva di indicare con certezza ai militari intervenuti il modello dell’auto usata per la fuga, una Y10, della quale potevano anche fornire una targa parziale.Lo studio della targa, le indicazioni su modello e colore, la descrizione degli individui fornivano agli investigatori sufficienti elementi per l’identificazione dei ladri, tutti nomadi pregiudicati per analoghi reati.La donna, 21enne ed uno degli uomini, 33enne residenti in questa provincia, mentre l’ultimo complice, 24enne, residente nel lodigiano, venivano deferiti alla metà del mese di ottobre 2006, alla Procura della Repubblica di Piacenza per il reato di furto in concorso.Ulteriori accertamenti eseguiti dai militari di Rivergaro hanno consentito di meglio ricostruire la dinamica dei fatti che, a conclusione, ha evidenziato la sussistenza di validi elementi tali da configurare a carico di Ruberti Marco, 33enne, nomade, residente in Piacenza, la sussistenza del reato di rapina, perpetrata in concorso il 22 settembre 2006.La competente Autorità Giudiziaria, concorde con gli elementi forniti dagli investigatori, ha emesso un ordine di custodia cautelare a carico del Ruberti che ha avuto esecuzione a cura dei carabinieri di Rivergaro nei giorni scorsi presso il carcere di Lodi, dove il Ruberti si trovava già in stato di detenzione per altro reato.