Ci mancavano solo i gabbiani, dirà qualcuno. Eppure è così. Da qualche tempo, una colonia di questi uccelli, della specie reale zampegialle (o gabbiano reale mediterraneo) ha “preso casa” nel centro di Piacenza. Una colonia, per esempio, nidifica addirittura sul palazzo della Provincia. E così è sempre più comune per chi abita nelle vie limitrofe, da via Garibaldi e fino a piazza Cavalli, udire il loro tipico garrito scandire la giornata e vederli sorvolare il Gotico o appostati persino sulla cattedrale del Duomo.
Ma il gabbiano, come sanno bene in altre città italiane (a Roma per esempio è emergenza, con 50mila esemplari registrati) non è certo un “invasore” pacifico e si porta addosso, per le sue caratteristiche, la fama di animale “sporco, pericoloso e cattivo”.
L’invasione, naturalmente, è ancora lontana per la nostra città. Certo è che le segnalazioni si sono fatte sempre più insistenti da parte dei residenti, così come gli interventi delle associazioni per la tutela degli animali selvatici, visto che i gabbiani sono presenti in modo più consistente verso la foce del Trebbia e lungo il fiume Po ma, essendo animali “opportunisti” si spingono spesso e volentieri alle porte dei grandi centri abitati.
A confermarlo, il dottor Riccardo Rossi, responsabile del Piacenza Wildlife Rescue Center, con sede a Niviano, che nell’ultimo anno – benché il centro sia ancora in fase di allestimento – è stato chiamato varie volte a soccorrere gabbiani in difficoltà: “Sì, abbiamo avuto in cura diversi gabbiani, che si erano feriti in via Emilia Pavese, a Sant’Antonio o comunque nelle zone periferiche”.
Si tratta di animali che si riproducono a ritmi esponenziali, da ogni coppia nascono almeno due piccoli. Sono resistenti, selettivi, con un’apertura d’ala di un metro e quaranta centimetri. Ma, soprattutto, sono dei predatori: “Non saprei dire se sono un buono o un cattivo segno, è vero però che le colonie si stabiliscono spesso vicino ai rifiuti o alle discariche. Ma per capire se sono un segnale di inquinamento o un allargamento della fauna urbana è ancora presto per dirlo” ha detto il dottor Rossi.
Chi conosce bene l’avanzamento dell’insediamento dei gabbiani a Piacenza è Enrico Merli, responsabile dell’ufficio di tutela faunistica della Provincia. Ed è stato proprio lui ad ammettere che una colonia di gabbiani nidifica proprio sopra al palazzo dell’ente di via Garibaldi: “Sono gabbiani reali e nidificano da due anni sopra i nostri uffici. Sono animali in espansione in tutta Europa. E’ una specie opportunista, per cui impattante per il resto dell’ecosistema. Non vive predando, però se gli capita l’occasione caccia anche i piccioni, i rondoni, o i piccoli passeri, che naturalmente possono soffrire sempre di più la loro presenza”.
Come dimenticare, per esempio, la colomba lanciata da Papa Francesco durante un’omelia dello scorso gennaio, e subito assaltata da un gabbiano? “Noi da un paio di anni abbiamo dei giovani gabbiani che fanno esperienza di volo sul tetto della Provincia e spesso ci capita di doverli aiutare perché si impigliano in qualche ostacolo. Comunque, ormai, il gabbiano fa parte del nostro ecosistema urbano. Li stiamo monitorando, anche se non credo che a Piacenza diventeranno pericolosi per l’uomo, mentre lo saranno per altre specie, perché vanno a competere con quegli uccelli che riescono meno ad adattarsi ai veloci cambiamenti delle nostre città”.