Inaugurerà il 28 febbraio alle 18, presso la libreria Bookbank in via San Giovanni a Piacenza, la mostra personale di Liza Schiavi dal titolo "Un periodo brasiliano" che resterà aperta fino al 14 marzo 2015.
Ci sono dei legami, delle affinità elettive, che si creano nel corso della vita senza un motivo particolare. O meglio, un motivo c’è sempre, ma è il percorso che ci guida a certe mete che rimane talvolta inspiegabile. E’ nell’agosto dello scorso anno (2014) che Liza Schiavi scopre per caso Chico Buarque, cantante, compositore e scrittore brasiliano. Una folgorazione che porta l’artista ad immergersi completamente tra film, romanzi, canzoni, alcune delle quali molto famose anche in Italia (è di Buarque “La banda”, interpretata da Mina). Si crea un legame profondo tra Buarque e Liza Schiavi, rafforzato da una grande sintonia riguardo alle tematiche, sempre in bilico tra realtà e fantasia, immerse spesso in un’atmosfera onirica.
Liza non è mai stata in Brasile, ma vive quei luoghi grazie alla fantasia, sua e di Buarque. Il samba del carnevale di Rio si materializza sulla carta e crea un collegamento tra Rio e Piacenza, città dove Liza vive e lavora. Lo sfondo geometrico riprende le pavimentazioni di Ipanema, Copacabana, fino a quelle medievali spigolose della Basilica di San Savino, con il suo mare popolato da pesci di mosaico. L’immagine bella e spesso pensosa di Chico Buarque è raffigurata in quasi tutte le tavole dell’artista, una presenza che si materializza alla fine del percorso vicino al tavolo di lavoro nello studio di Liza. Buarque è invecchiato, legge un giornale e con gesto pronto evita il colore rovesciato per sbaglio dall’artista. Ancora Liza è protagonista con la sua mano nella tavola in cui la fa da padrona una scatola vintage di pennarelli Carioca. Un tuffo nel passato per chi è stato bambino negli anni Ottanta, senza sapere che la parola “carioca” indica proprio chi è nato a Rio de Janeiro. E ancora Liza, piccola piccola, si intrufola con i suoi disegni sotto braccio nella testa di Buarque dopo aver percorso la favela dai caldi toni del giallo e dell’arancio, i colori del sole brasiliano. “Futuros amantes”, in cui l’artista riprende l’inquadratura del video della canzone, ma con un suo tocco personale, sostituendo il paesaggio brasiliano con un villaggio che potrebbe trovarsi sulle nostre colline, e interpretando la storia attraverso la figura del sommozzatore. “Non ti affannare che nulla è urgente. L’amore non ha fretta, può aspettare in silenzio, nel fondo dell’armadio, in un fermo-posta, millenni, millenni sospeso…E chissà, allora, Rio sarà una città sommersa. Verranno i palombari ad esplorare la tua casa, la tua stanza, le tue cose, la tua anima, i tuoi nascondigli. Saggi, invano, tenteranno di decifrare l’eco delle antiche parole, frammenti di lettere, poemi, bugie, ritratti, vestigia di una incomprensibile civilizzazione. Non ti affannare, no, che nulla è urgente, gli amori saranno sempre amabili. Futuri amanti, chissà, si ameranno senza saperlo con l’amore che un giorno ho lasciato per te.”
Liza Schiavi è nata a Piacenza 1974. Si diploma al liceo artistico sperimentale “Colombini” di Piacenza nel 1993 e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera (MI), dove si diploma in scultura nel 1997 con una tesi su Arturo Martini.
Lavorando in diverse biblioteche pubbliche, approfondisce la passione per il mondo del libro illustrato. Intraprende così un percorso di specializzazione presso la Scuola Internazionale di illustrazione a Sarmede (TV), seguendo i corsi dei maestri Arcadio Lobato, Józef Wilkoń e Svjetlan Junakovic. Il primo incarico come illustratrice è nel 2007, quando viene chiamata a illustrare un racconto di Enzo Fileno Carabba, “Il natale delle mutande di latta”. Un testo divertente, ironico, surreale, fantastico, in cui i disegni dell’artista si trovarono perfettamente a loro agio.
Attualmente alterna l’attività di illustratrice all’insegnamento scolastico e si occupa di attività didattiche presso i Musei Civici di Palazzo Farnese.