Il Comune di Cortemaggiore si mobilita per salvare il laboratorio di saldatura della Saipem, dove lavorano un’ottantina di dipendenti. Un sito storico, visto che proprio nel paese magiostrino nacque l’Agip nel 1949, per volere di Enrico Mattei, che sfruttò un giacimento di metano per creare la prima benzina tutta italiana, la Supercortemaggiore.
Sono ormai lontani quegli anni, con lo stabilimento che via via nel tempo ha perso pezzi, ma rappresenta ancora polo di attrazione importante per la zona, non solo di Cortemaggiore, per le ditte che lavorano direttamente o indirettamente per Saipem, oppure i bar, i ristoranti, le mese e gli alberghi di cui si servono i dipendenti.
Così, dopo le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi di uno spostamento del laboratorio in Romania, per il quale aleggia la data del 31 agosto, il sindaco Gabriele Girometta, non solo ha deciso di inviare una lettera ai vertici dell'azienda controllata dal gruppo Eni, di incontrare in Comune una delegazione di lavoratori nel pomeriggio di oggi, 25 febbraio, ma anche di annunciare di voler scrivere al premier Matteo Renzi. “Siamo preoccupati, perché l’azienda rappresenta un indotto al quale non possiamo rinunciare – ha spiegato – per questo, dopo aver inviato una lettera all’amministratore delegato Umberto Vergine, dal quale attendo una risposta, sono pronto a scrivere direttamente al premier Matteo Renzi. La Saipem è comunque sempre una ditta partecipata dallo Stato e non può dare un esempio così negativo anche alle altre aziende delocalizzando fuori dall’Italia”.
Presente all’incontro anche il consigliere regionale della Lega Nord, Matteo Rancan, il quale, dal canto suo, si è impegnato ad informare il segretario generale del Carroccio, Matteo Salvini, per fare di tutto per cercare di spingere le istituzioni a impegnarsi sulla questione, dopo che anche il sottosegretario all’Economia, la piacentina Paola De Micheli aveva annunciato di aver chiesto chiarimenti si vertici del colosso dell’energia.