“Siamo pronti anche all’autogestione”. La proposta, che fa capire l’attaccamento dei dipendenti al proprio posto di lavoro, è arrivata nel corso dell’assemblea tenutasi nel pomeriggio nel Grande albergo Roma, durante la quale si è discusso della cessazione dell’attività annunciata nelle scorse settimane dalla famiglia Prati, storici gestori dell’ormai unico hotel rimasto in centro a Piacenza.
Unica certezza, per ora, che il 30 giugno terminerà l’attività del Grande Albergo Roma, lasciando senza impiego 22 lavoratori di questa categoria, che non avrebbero diritto ad alcun ammortizzatore. Sono molte, comunque, le ipotesi sul piatto e che sono state discusse durante l’assemblea. Anche perché, a quanto pare, sembra ci siano catene alberghiere pronte a rilevare l’attività, anche se i nomi per ora sono top secret per non rovinare le presunte trattative. Ma su questa idea, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, si sono detti piuttosto dubbiosi.
La proposta più suggestiva, per adesso, rimane quella dell’autogestione, almeno per un periodo. A confermarlo Vincenzo Guerriero della Uil-Tucs: “Il nostro obiettivo è quello di dare continuità al lavoro, auspichiamo che si possa mantenere questa attività in centro e vorremmo che un imprenditore si prendesse la responsabilità di portare avanti una struttura così di prestigio. E’ vero che i dipendenti hanno proposto di gestirlo autonomamente, sempre avendo delle agevolazioni, oppure una catena alberghiera che potrebbe subentrare dopo un periodo di autogestione. Però è una delle possibilità, sempre che esista veramente qualcuno pronto a entrare in seguito. Anche perché le competenze di questi lavoratori sono molto particolari e ormai radicate in questa realtà e vedono la prospettiva di ricollocarsi in un altro ambito molto difficile”.
La prossima assemblea tra sindacati e lavoratori è prevista, sempre al Grande albergo Roma, per il 3 marzo alle 17.