Tassa di soggiorno, piacentini divisi: imposta utile o ostacolo al turismo?

Non mette d'accordo la comunità piacentina la proposta della giunta comunale di introdurre la tassa di soggiorno, cioè una somma giornaliera che i turisti dovrebbero pagare per soggiornare nella nostra città. Se è vero, infatti, che l'iniziativa sostenuta dal sindaco Dosi da una parte assicurerebbe al Comune circa 150 – 200mila euro l'anno che aiuterebbero a sanare il bilancio, “sotto” di oltre 7 milioni euro, dall'altra potrebbe scoraggiare o allontanare i visitatori. Per questo motivo le opinioni dei cittadini intervistati da Radio Sound sono evidentemente discordanti e si dividono tra chi difende l'idea avanzata dal Comune e chi la respinge fortemente.

Radio Sound

Chi difende il sindaco crede che l'obolo eventualmente richiesto ai turisti non sarebbe troppo elevato e non costituirebbe quindi un motivo per allontanarli. "Sono favorevole a questa proposta perchè un euro o due al giorno non è una tassa esagerata e se contribuiscono in tanti potrebbe diventare molto utile", ha infatti affermato un concittadino. "Il deficit è parecchio alto – ha continuato una giovane piacentina- e poi Piacenza ha i suoi monumenti e suoi musei quindi penso sia giusto introdurre la tassa di soggiorno".

"La ritengo una proposta piuttosto penalizzante per i nostri turisti, che già sono pochi". "Non sono assolutamente d'accordo, Piacenza ha già poche persone che la conoscono e che la vengono a visitare e imporre anche una tassa di soggiorno secondo me fermerebbe ulteriormente il turismo". Sono invece queste le voci di chi ritiene che tale tassa servirebbe solo a diminuire il già precario turismo della nostra città e non sarebbe quindi un metodo efficace per sanare le tasse del Comune.