E' morto questa mattina, martedì 17 febbraio, monsignor Antonio Lanfranchi, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola. Lanfranchi era malato da tempo, questa mattina il tragico epilogo della sua patologia. Nato a Grondone, frazione di Ferriere, il 17 maggio 1946 monsignor Lanfranchi aveva 68 anni. L'attuale vescovo di Modena – Nonantola si era ammalato circa un anno fa, colpito da una patologia ematologica, e da allora aveva intrapreso un lungo e complesso periodo di cure, venendo ricoverato per due volte al Policlinico di Modena. Alla fine del 2014 le sue condizioni di salute sembravano essere migliorate, tant'è che a Natale fu proprio monsignor Lanfranchi a celebrare la messa di mezzanotte nella cattedrale di Modena. A gennaio però una grave ricaduta aveva convinto i medici a disporre un nuovo ricovero al Policlinico. Solo ultimamente era tornato a casa per proseguire le cure quotidiane e proprio nella sua abitazione si è spento questa mattina. I funerali si terranno giovedì 19 febbraio alle 15 nella Cattedrale di Modena.
IL COMUNICATO DELLA DIOCESI
E’ morto l’arcivescovo di Modena-Nonantola, il piacentino mons. Antonio Lanfranchi.
Mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Nonantola e Modena, si è spento nel primo pomeriggio di oggi nella sua abitazione modenese dopo una lunga malattia.
Di recente era stato dimesso dal reparto di Ematologia del Policlinico di Modena per proseguire le cure a domicilio dove veniva sottoposto a trasfusioni di sangue.
Annunciandolo alla diocesi di Piacenza-Bobbio il Vescovo mons. Gianni Ambrosio “invita ad unirci in preghiera per affidare al Signore misericordioso il carissimo arcivescovo Antonio. Egli – aggiunge mons. Ambrosio – ha svolto con passione il suo ministero pastorale prima come sacerdote e poi come vescovo, professando con gioia la sua fede nel Signore e manifestando la sua fiducia in ogni persona. Ho avuto modo di sentirlo al telefono giovedì scorso, dopo averlo chiamato il giorno della festa della Madonna di Lourdes, e anche in quest’ultima telefonata non era venuto meno il suo ottimismo: “questa mattina va meglio, la febbre è diminuita”. Preghiamo per lui, perché accolto dal Signore, possa cantare con gioia e per sempre l’alleluia pasquale”.
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Mons. Antonio Lanfranchi era nato a Grondone di Ferriere il 17 maggio 1946; era stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1971 ed aveva iniziato il proprio servizio pastorale come assistente in seminario. Era stato poi a Roma per studio nel 1972 e nel 1997 è nominato insegnante nel seminario urbano. Nel 1978 ebbe l’incarico di assistente dei Maestri cattolici ed ha insegnato religione nelle scuole medie superiori della città.
Assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica nel 1978, è stato nominato direttore dell’Ufficio catechistico diocesano il 30 settembre 1984; viceassistente diocesano del settore adulti dell’Azione Cattolica nel 1986 e nel 1987 direttore dell’Ufficio catechistico regionale e poi assistente nazionale dei giovani di Azione Cattolica (settembre 1988). Cappellano di S.Santità nel 1994 (con il titolo di monsignore), il 31 agosto 1996 è stato nominato vicario generale della nostra diocesi; il 25 gennaio 1999 canonico della cattedrale e il 3 dicembre 2003 fu eletto vescovo di Cesena-Sarsina (ordinato l’11 gennaio 2004 nella cattedrale di Piacenza).
Nel gennaio del 2010 è nominato arcivescovo – metropolita di Modena – Nonantola.
LA VITA DI MONSIGNOR ANTONIO LANFRANCHI
Dopo aver compiuto gli studi nel seminario minore di Piacenza e quelli filosofici e teologici nel collegio Alberoni, frequenta a Roma la Pontificia Università Lateranense e il Pontificio Ateneo Salesiano, conseguendo i titoli accademici in teologia biblica e in scienze dell'educazione. Viene ordinato presbitero il 4 novembre 1971 per la diocesi di Piacenza. Dopo l'ordinazione divenne assistente nel seminario vescovile di Piacenza, dal 1971 al 1972. Tornato in diocesi diventa docente presso il seminario vescovile di Piacenza, dal 1977 al 1978. Ritorna a Roma, dove è docente di Pastorale giovanile presso la Pontificia Università Lateranense, dal 1988 al 1996 e responsabile delle catechesi della Giornata Mondiale della Gioventù, nel 1989. Terminato l'incarico a Roma è nominato vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio, il 5 settembre 1996; mentre diventa canonico della cattedrale di Piacenza, nel 1999.
Il 3 dicembre 2003 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Cesena-Sarsina, succedendo al vescovo Lino Esterino Garavaglia, dimissionario per raggiunti limiti di età. Riceve l'ordinazione episcopale l'11 gennaio 2004 nella cattedrale di Piacenza. Prende possesso della sua nuova diocesi il 25 gennaio successivo.
Il 27 gennaio 2010 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo-abate di Modena-Nonantola, succedendo all'arcivescovo-abate Benito Cocchi, dimissionario per raggiunti limiti di età. Prende possesso dell'arcidiocesi il 14 marzo dello stesso anno durante una solenne cerimonia e riceve il pallio dallo stesso pontefice il 29 giugno successivo nella basilica di san Pietro in Vaticano.
IL CORDOGLIO DEL SINDACO PAOLO DOSI
“La scomparsa di monsignor Antonio Lanfranchi unisce, nel cordoglio, l’intera comunità piacentina, che oggi piange non solo un alto prelato della sua Chiesa, ma innanzitutto un uomo di fede che ci ha lasciato una testimonianza di autentica generosità e di grande, straordinaria umanità”.
Profondamente commosso, anche a nome dell’Amministrazione comunale il sindaco Paolo Dosi esprime il dolore per la morte del vescovo di Modena-Nonantola, insignito nel 2013 dell’Antonino d’Oro, “che ha sempre portato nel cuore il suo territorio d’origine, anche quando il suo cammino ecclesiastico lo ha condotto lontano da Piacenza. Dapprima alla guida della Diocesi di Cesena-Sarsina, quindi nel centro dell’Emilia che di lì a pochi anni sarebbe stata scossa dal terremoto, con la sensibilità d’animo che lo ha contraddistinto in ogni suo incarico. Anche nella malattia, che lo ha indebolito senza mai sottrargli la dignità e il senso di responsabilità verso la collettività, è stato di esempio per tutti. Non lo dimenticheremo”.