Caso Copra, Ruggeri avrebbe parlato bene di sè spacciandosi per giornalista

Il caso Ruggeri sta assumendo contorni da film noir d’altri tempi, solo vagamente modernizzato dall’utilizzo di strumenti come le email. E proprio un’email è finita all’attenzione della Guardia di finanza di Piacenza che sta svolgendo accertamenti dopo la denuncia del presidente del Copra Guido Molinaroli con la quale lo stesso presidente chiedeva che si chiarissero eventuali comportamenti illeciti dell’imprenditore piacentino nella vicenda dell’acquisizione delle quote della società pallavolistica. Una denuncia seguìta alla querela sporta dallo stesso Dario Ruggeri con l’accusa di diffamazione a carico di Molinaroli. Ebbene, le Fiamme gialle hanno scoperto che l’email inviata a Molinaroli da tale Daniele Reggiani, giornalista italiano che diceva di lavorare per una radio svizzera, potrebbe in realtà essere partita proprio dallo stesso Ruggeri. Un’email determinante perché ha dato il “la” a tutta l’operazione di acquisizione delle quote societarie poi naufragata per il mancato versamento delle somme previste dagli accordi, con conseguente ritorno delle quote in mano a Molinaroli e agli altri soci attualmente proprietari del Copra volley Piacenza. Una situazione kafkiana non ancora chiarita del tutto ma nella quale la figura di Ruggeri, piacentino, titolare dell’Ardelia (il cui nome per due mesi è stato accompagnato a quello del Copra), diventa sempre più “strana”. Gli investigatori della Finanza, infatti, avrebbero scoperto  – come scrive oggi Libertà – che il computer da cui è partita l’email in questione (nella quale si cantavano le lodi di Ruggeri, come titolare di un patrimonio da 90 miliardi di euro) si trovava nel Cremonese, dove risiede lo stesso Ruggeri, e sarebbe stato nella sua disponibilità. Vicenda intricata, dunque. Oggi l’imprenditore risulta irraggiungibile ma naturalmente attendiamo di conoscere e pubblicare la sua versione dei fatti. 

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