Qualità dell’aria a Piacenza, se il 2014 si era chiuso con un bilancio soddisfacente con un decremento delle giornate di sforamento, l’inizio del 2015 è pessimo con 13 superamenti di Pm10 nei primi 25 giorni dell’anno.
Dal 2009 al 2014 sono passate da 83 a 38 le giornate con i valori di PM10 oltre la soglia massima consentita, e questo è un dato positivo che il direttore dell’Arpa Giuseppe Biasini attribuisce in primis alle condizioni meteorologiche (pioggia e vento), in secondo luogo però anche alle politiche messe in atto dalle industrie e dagli enti pubblici sulle emissioni dei veicoli.
Il 2014 ha riservato un’aria più pulita del solito, per i cittadini dei capoluoghi dell’Emilia Romagna. “Solo” cinque capoluoghi su 10, infatti, hanno sforato i 35 giorni di superamento dei limiti di PM10 concessi dalla normativa. Parma, Rimini e Reggio Emilia restano le realtà più critiche. Di seguito la tabella riepilogativa dei giorni di superamento dei livelli di PM10 negli anni dal 2009 al 2014
La classifica di Legambiente dei Capoluoghi di Provincia con i superamenti della soglia limite di polveri sottili in un anno; Il Dlgs155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3.
Tuttavia l’inizio del 2015 non promette bene. Legambiente chiede alla nuova giunta regionale dell’Emilia Romagna di adottare provvedimenti più stringenti. "Tutti i capoluoghi – scrive Legambiente Emilia Romagna – hanno già superato i dieci giorni di sforamenti, nel solo mese di gennaio, con Parma già a quota 20 e Reggio Emilia a quota 15. Dati estremamente preoccupanti, che ricordano la necessità di mettere in campo subito azioni per migliorare la qualità dell’aria così pesantemente compromessa nella zona del bacino padano.
Ricordiamo la recente decisione dello IARC (l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) di inserire l’esposizione all’inquinamento dell’aria, e in particolare ad elevati livelli di particolato atmosferico, come cancerogeno di gruppo 1: l’inquinamento dell’aria infatti, è direttamente collegato ad un peggioramento delle condizioni di salute, specialmente dei soggetti più deboli come bambini, anziani, asmatici. Non a caso Legambiente Emilia Romagna è partner del progetto Life europeo LIFE13 ENV/ES/000603 “Photocitytex”, che si pone l’obiettivo di verificare le potenzialità dei materiali tessili con proprietà fotocatalitiche, nella riduzione delle concentrazioni di inquinanti nell’aria. Il progetto prevede la sperimentazione di tali tessuti all’interno del cortile di una scuola spagnola, ubicata nei pressi di una grossa arteria stradale, per verificare l’utilità futura dell’utilizzo di tali materiali su larga scala, per la riduzione degli inquinanti atmosferici. Ulteriori dettagli sul progetto a questo link: http://www.ceam.es/PHOTOCITYTEX/home.htm
"E’ indispensabile – chiede Legambiente – che la nuova giunta riprenda immediatamente in mano il PAIR 2020 e ne acceleri l’approvazione, evitando di dimenticarlo in un cassetto. E’ fondamentale che trovino al più presto attuazione le misure contenute nel piano, e siano coordinate con politiche di promozione della mobilità pubblica su ferro con attenzione all’intermodalità (il caso della cancellazione dell’abbonamento bici+treno non è un buon segnale), delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato, oltre che della mobilità ciclabile".
"Serve anche maggiore spinta verso la riqualificazione urbana, con meccanismi che favoriscano l’efficientamento energetico degli edifici delle nostre città. Tutte azioni che potrebbero essere finanziate dirottando gli investimenti previsti per nuove strade ed autostrade, come il passante Nord di Bologna o la Cispadana. Associate a queste politiche strutturali di medio termine, ribadiamo la necessità di intervenire con misure emergenziali come quella di abbassare il limite di velocità in autostrada fino a 110 chilometri orari durante i lunghi periodi di superamenti continuativi dei livelli di PM10, e ricordiamo l’importanza delle giornate di blocco del traffico".