Era un incontro programmato per esporre i dati dei delitti avvenuti durante l'anno appena trascorso ma in Prefettura, questa mattina – anche a fronte di numerosi fronti caldi che interessano direttamente o indirettamente la popolazione – è stato fatto il punto su numerosi temi di strettissima attualità.
Ma andiamo per punti. Il prefetto Anna Palombi ha esordito prendendo spunto dall'operazione Aemilia, che ieri ha portato all'arresto di numerosi affiliati ad una cosca 'ndranghetista nella nostra Regione, tra i quali due a Castelvetro piacentino: "Un'operazione contro la mafia in Emilia Romagna, con due arresti anche a Castelvetro, con indagini che continuano da parecchi anni. Ad aprile 2014 ricorso la sentenza della cassazione del processo a soggetti legati a quelle vicende.
Ha riguardato Castelvetro ed è stata affrontata la situazione dal comitato per l'ordine e è la sicurezza. Mi sono però stupita dalle affermazioni fatte sugli organi di informazione, perché non è Castelvetro il cuore dell'organizzazione e dell'operazione ma Reggio Emilia. Il cuore della 'ndrangheta non è a Castelvetro. Su questo paese abbiamo fatto protocolli antimafia prodromici, quindi potendo controllare ogni appalto, quindi posso dire che nelle opere pubbliche Castelvetro è immune dalle infiltrazioni mafiose".
Le ha fatto eco il comandante dei carabinieri Filippo Fruttini: "L'intera ordinanza è pubblica. Questa articolazione mafiosa spaziava tra il Piacentino e Cremona e poi nel Reggiano e nel Parmense e nel Modenese. È un'organizzazzione che si sposta in base agli interessi economici".
Sugli attentati di Parigi. "Dopo questi eventi sono state prese misure restrittive, come ribadito dal ministro dell'Interno. Sono atti individuati gli obiettivi sensibili che sono le chiese, le ferrovie, i centri culturali e i raccordi autostradali. Continuano poi i controlli. L'attenzione è verso il simbolismo sul quale concentrano l'attenzione questi nuclei jihadisti. Anche le sedi di organi di informazione sono soggette a controlli più stringenti". In questo caso è intervenuto, a supporto delle parole del prefetto, il questore Calogero Germanà: "Il Nucleo prevenzione crimine supporta la nostra attività, il dispositivo è aumentato e l'attenzione è altissima".
Situazione profughi. "Questo argomento va affrontato conoscendo la situazione e non basandosi su dichiarazioni che non rispondono a verità dovute a persone che vogliono creare allarme sociale, oppure direttamente dagli stranieri che pensano di poter avere un trattamento fuori da quella che è la convenzione stipulata con i vari gestori. A Calendasco, Coli, Pontedellolio in provincia, l'impegno ha portato a una accoglienza soddisfacente. Continueranno comunque gli sbarchi e quindi gli arrivi. Ieri sono stati assegnati altri 100 profughi all'Emilia Romagna, ma non ci spetteranno altri arrivi, perché altre città non sono arrivate alla loro quota. Piacenza in base a questa ne ha 7 in più del previsto".
In seguito sono stati esposti i dati dei delitti che riguardano capoluogo e provincia.
"Non risultano 5 omicidi nel 2014 ma sono 3 su tutta la provincia – ha ribadito Palombi – perché l'omicidio del professor Manesco è stato compiuto a Milano e solo denunciato a Piacenza. Solo due quindi gli omicidi nel 2014, con un meno 60%. Erano stati 5 nel 2013".
Inoltre, ha rimarcato il prefetto, "migliorano anche i dati dei reati predatori. Nonostante la carenza di risorse umane delle forze dell'ordine, l'impegno è sempre più forte".
Ecco i numeri. I reati sono scesi da poco più di 22mila totali a circa 20mila. A Piacenza poi sono calati i furti da 4mila e 119 a 4mila e 772 del 2013. Sono invece 9i furti in meno negli appartamenti, da 631 a 622. Diverso l’andamento in provincia, dove i furti in abitazione sono stati circa 50 in più, passando da 1.720 nel 2014 contro i 1.675 del 2013.
Calano poi i reati sullo sfruttamento della prostituzione: 8 quelli accertati rispetto a 18 dell’anno precedente. In9oltre sono calate sensibilmente le truffe informatiche, da 233 nel 2014 a 340 nel 2013. Purtroppo i numeri peggiori si registrano invece sui furti nelle auto, passati da 639 a 496 del 2013.
In più sono aumentati i controlli del quartiere Roma – è stato ricordato – e da ottobre-novembre la zona è vigilata con l'aiuto del Nucleo prevenzione crimine di Reggio Emilia.
È in corso anche un maggior controllo di vicinato, senza dover incorrere in pericolo, ma anche solo avendo più attenzione a quel che accade nel proprio quartiere. Inoltre ormai è necessario dotarsi di porte e finestre blindate e allarmi, questo è risaputo".
Sul l'impegno dei cittadini nella sorveglianza del territorio, però, il prefetto Anna Palombi ha detto le parole più dure che non mancheranno di far discutere: "Le passeggiate per la legalità o comunque iniziative spontanee di presidio come le ronde sono pericolose. Se rimangono invece in contatto da casa segnalando qualcosa di sospetto sì. Ma usare persone per appostamenti o passeggiate di controllo è vietato. L'istituzione delle ronde è qualcosa di regolamentato rigidamente".
Infine la prefettura, ha fatto sapere Palombi, continuerà a vigilare sulla vertenza Ikea, con i continui picchetti che a cadenza fissa tornano davanti ai cancelli dello stabilimento di Le Mose e con l'impegno a contrasto del bullismo e del cyberbullismo: "Abbiamo attivato un maggior coordinamento e iniziative sul tema con le scuole che proseguirà con profitto".