La scienza e lo Zen due prospettive per spiegare il bene e il male

La nostra vita – il nostro agire e il nostro pensiero cioè – sempre si sono dibattuti, si dibattono tuttora e si dibatteranno sempre più fra estremi. Questi possono esseri materiali – povertà e ricchezza, libertà e necessità – ma anche morali o, più ancora, etici come l’eterno conflitto fra bene e male. Mai come in questi anni tale problematica ha acquisito risalto, se ne parla con crescente insistenza e da più angolazioni.  

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L’associazione culturale “Amici dell’arte”, da quasi un secolo al centro della vita non solo artistica piacentina, ha all’uopo organizzato un interessante incontro. Sabato, 31 gennaio, ore 17, nella sede dell’associazione in via San Siro 13, due liberi pensatori di diversa estrazione e diversa formazione si confronteranno dialetticamente.

Infatti in “La scienza e lo Zen, due prospettive per spiegare il bene e il male”, Giorgio Macellari, medico senologo nonché dottore in filosofia e il Maestro Zen Fausto “Taiten” Guareschi illustreranno le proprie, diverse, posizioni.

Macellari proporrà una lettura intrinsecamente legata alla biologia, alla neuroscienza in particolare: alla base di tutto c’è sempre il contenuto della scatola cranica. Qui sta una materia grigia per molti aspetti ancora misteriosa che genera – può generare, può acuire … – il conflitto fra bene e male. L’approccio empirico, organicistico e razionalista di Macellari costituisce un’innovazione, una lettura non spregiudicata ma fortemente direzionata.

Guareschi partirà da presupposti diametralmente opposti, dalla spiritualità e dalla profondità della dottrina Zen. Tutto rientra nel “satori” – comprensione della realtà cioè – che presuppone, a sua volta, una partecipazione attiva alle fenomenologie terrene e non la rinuncia e il distacco tipico di altre scuole orientali. Al di sopra di tutto sta, però, la pratica meditativa che supera la vacuità del tutto per ritrovare un senso e una logica in tanto caos.

La morale comune e l’escatologia cristiana risolvono spesso quell’ambivalenza semplificando, blandendo, ammansendo. Anzi postulando la Provvidenza per giustificare il Bene, viceversa – per ammettere e riconoscere il Male – rifugiandosi nell’ambiguo concetto di Destino.  

Con questo dialogo gli “Amici dell’arte” rilanciano dunque un’idea di cultura ampia, trasversale, aperta a varie istanze. Cioè variegata, screziata, stimolante, sempre al passo con i tempi e in grado di arricchire senza appesantire, di allargare la conoscenza senza pregiudizi.

L’ingresso è gratuito, per informazioni tel. 0523/335253 (da mercoledì a domenica, ore 16-19), info@amicidellartepc.it o www.amicidellartepc.it