Risparmiare sulla scuola senza ledere la qualità della didattica e salvaguardando l'ambiente. Questo quello che hanno chiesto ad una sola voce i sindacati degli insegnanti, FLC CGL, CISL SCUOLA, SNALS e GILDA, l'Unione degli studenti e Legambiente durante la conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio, martedì 27 gennaio, alla sede di Legambiente. Proprio in concomitanza con la riunione fra Dirigenti scolastici e Amministrazione Provinciale per l'eventuale modifica del calendario scolastico, indotto dalla necessità di risparmio sul riscaldamento alle scuole, quindi,i tre istituti hanno unito le loro richieste in nome della tutela degli studenti e dell'insegnamento.
Scuola, studenti, prof e Legambiente: si risparmi senza toccare la didattica
L'obiettivo è in particolare quello di presentare, in vista del 31 marzo, data entro la quale le Regioni dovranno presentare al Ministero dell'Istruzione piani triennali, contenenti progetti di contenimento dei costi degli edifici scolastici, una proposta alternativa volta, allo stesso tempo, a contenere le spese dell'Amministrazione Provinciale e a non avere ricadute negative sull'offerta formativa.
Davide Ramelli, dell'Unione degli Studenti, ha sottolineato che l'istruzione è la base fondante della nostra società e gli effetti devastanti che avrebbero ulteriori tagli: "Le norme degli ultimi governi e le dichiarazioni delle amministrazioni provinciali hanno lasciato intendere un risparmio sulla spesa per l'istruzione che concerne anche tagli della didattica. Ci troviamo chiaramente in forte disaccordo e ritengo che risparmiando soldi dall'utilizzo di un'energia ormai obsoleta riusciremmo a reinvestirli e a portare avanti le ristrutturazioni necessarie, evitando ulteriori spese per lo Stato", ha infatti dichiarato ai microfoni di Radio Sound.
Duro e diretto è stato invece l'attacco degli insegnanti alle istituzioni, come quanto affermato da Manuela Calza di FLC CGL: "Rileviamo la grande contraddizione di chi afferma, da un lato, che il Paese debba ripartire dalla scuola e dall'altro subordina l'offerta formativa ad altro tipo di logiche".
Infine, Giuseppe Castelnuovo di Legambiente ha evidenziato l'impatto che l'energia obsoleta utilizzata nelle scuole ha sull'ambiente: "Noi cogliamo quest'occasione in cui si parla di risparmio energetico per fare una proposta che non riguarda solo la scuola ma anche altre edifici pubblici, che per inserirsi al meglio nel quadro di smart city, dovrebbero raggiungere più alti livelli di efficienza, al pari di quelli degli edifici privati".
UDS, i sindacati e Legambiente sperano così di sollecitare Provincia e Comune, invitandoli a prendere in considerazione la proposta di chi la scuola e il problema dell'impatto del riscaldamento lo vive quotidianamente, invece di approvare interventi estemporanei di perone che non conoscono le conseguenze delle loro scelte sulla vita scolastica.