E’ iniziato questa mattina (27 gennaio 2015) davanti al collegio presieduto da Italo Ghitti (giudici a latere Maurizio Boselli e Gianandrea Bussi) il processo che vede imputata il medico legale piacentino Novella D’Agostini, 39 anni, accusata di abuso d’ufficio. Per anni la professionista è stata nominata dalla procura di Piacenza come consulente tecnico in indagini anche molto delicate, ad esempio quelle riguardanti alcuni efferati omicidi avvenuti nel nostro territorio. In base all’impianto accusatorio, nel corso di alcuni di questi incarichi ricevuti (che prevedevano, tra le altre incombenze, l’esame autoptico sui cadaveri), la donna avrebbe successivamente rilasciato ai parenti delle vittime, con regolare fattura, certificati di morte dietro un compenso in denaro (tra i 50 e i 100 euro a certificato). Per l’accusa una violazione del regolamento di Polizia mortuaria e profitti illeciti visto che si trattava di atti il cui corrispettivo economico era già ricompreso nell’indennità dell’incarico ricevuto. Cinque i casi finiti sotto la lente della procura e dei quali il medico deve ora rispondere. Contestazioni tuttavia respinte dalla difesa della professionista, rappresentata dall’avvocato Cosimo Pricolo, secondo la quale l'assitita ha agito in maniera corretta e che non esisterebbe una norma precettiva che vieta a un professionista di emettere fatture per certificati di quella fattispecie.
Questa mattina l’avvocato difensore Pricolo ha chiesto che venissero ammessi al processo in qualità di testimoni anche i sostituti procuratori Antonio Colonna e Ornella Chicca. Dopo l’opposizione del pubblico ministero titolare del caso, Michela Versini, affiancata dal procuratore capo Salvatore Cappelleri, il Tribunale si è riservato di valutare tale opportunità nel corso del processo.