GRAMSCI POOL VOLLEY REGGIO EMILIA-PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA 3-2 (21-25, 25-19, 24-26, 28-26, 17-15).
GRAMSCI POOL VOLLEY REGGIO EMILIA: Ferrari 24, Montanari, Gozzi 1, Righelli 12, Viani 1, Gaiuffi 6, Fiori 17, Campana 2, Manvilli, Bragazzi (L), Baldoni 20. All. Ivano Caffagni. II° all. Elena Violi.
PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA: Donida 11, Crotti, Boniotti 1, Amasanti 21, Errichiello 22, Guccione 10, Ciarlini 1, Fanelli, Ambrosini, Vignola 2, Allegretti 15, Musiari (L). All. Davide Zanichelli. II° all. Corrado Longhi.
ARBITRI: Nicola Bassetto e Cristiano Cristoforetti di Verona.
REGGIO EMILIA-Pavidea Steeltrade tra rabbia e delusione. La trasferta di Reggio Emilia contro il Gramsci Pool si è conclusa con una sconfitta amara e difficile da digerire. Anche a mente fredda. Le fiorenzuolane avrebbero meritato migliore sorte, ma hanno avuto il torto di non sapere sfruttare le occasioni avute e alla fine hanno dovuto arrendersi di fronte ad un sestetto che, senza fare cose stratosferiche, ha saputo esprimersi con maggiore continuità, tirando fuori le giuste motivazioni nei momenti decisivi. Il punto raccattato al "Sandro Pertini" e la contemporanea sconfitta del Sanda Monza a Imola, accorcia le distanze dalla terza piazza utile per giocarsi i play offs, ma è evidente che le ragazze di Davide Zanichelli hanno gettato alle ortiche una occasione d'oro per scalare la classifica.
La serata è di quelle che promette molto: il "Sandro Pertini" è piccolo, ma funzionale ed il pubblico è già pronto a fare la voce grossa. In palio ci sono punti importanti per ragioni opposte. Pavidea Steeltrade che vuole fare l'en plein per tenersi in zona spareggi, Gramsci Pool pronto a raccogliere la sfida e tentare l'aggancio. Novità dell'ultima ora: una improvvisa indisposizione mette kappaò il primo arbitro Antony Giglio ed allora viene chiamato al volo il veronese Nicola Bassetto che si prende il seggiolone, mentre il confermato Cristiano Cristoforetti resta a terra. Gramsci Pool con qualche problema di formazione: Alice Gennari è out, Giulia Montanari ha problemi al menisco, rinuncia al ruolo di libero e va in panchina, lasciando il posto a Martina Bragazzi. In campo opposto, il tecnico Davide Zanichelli porta in panchina Ilaria Fanelli e Lisa Ambrosini, presentando un sestetto collaudato e capace di fornire garanzie ed equilibri tattici: Vignola al palleggio è preferita a Giada Ciarlini, mentre al suo fianco ci sono Guccione, Errichiello, Donida, Amasanti ed il libero Musiari. Ivano Caffagni fa di necessità virtù e getta nella mischia Ferrari, Gozzi, Gennari, capitan Viani, Campana e Baldoni con il libero Bragazzi in stand by. Sorteggio favorevole alle biancorosse reggiane che giocano il primo pallone con Martina Viani che mette in difficoltà Veronica Vignola per l'1-0. La partenza del Gramsci è decisa e una ace di Viani su Michela Musiari vale il 2-0. Gara scoppiettante che il pubblico segue con attenzione, la Pavidea Steeltrade trova gloria e cala un tris con Errichiello, Donida e Valentina Guccione che firma il sorpasso. Elena Donida sfoggia un paio di scarpette fucsia, mamma Marcella in tribuna approva e si lascia scappare un sorriso portafortuna. Gramsci che resta sempre in scia e piazza un colpo di pedale con un servizio al veleno di Chiara Ferrari che manda dietro la lavagna Michela Musiari, firmando il break (6-3). Il gap è piccolo, ma la ricezione reggiana tiene e respinge le bordate fiorenzuolane con molta sicurezza. Debora Allegretti prova a dare fastidio con una murata su un attacco di Ilaria Righelli, ma una diagonale di Stefania Gozzi ed una schiacciata di Chiara Ferrari portano le reggiane a "+4" (10-6). Davide Zanichelli non dà segni di nervosismo, in campo le biancoblu si fanno valere sotto rete e al bagher e la gara continua in perfetto equilibrio. Accelerata fiorenzuolana: Guccione, doppia ace di Allegretti, attacco sbilenco di Chiara Ferrari, ace di Veronica Vignola. Lampi d'autore per una Pavidea Steeltrade che decolla (11-14). Amasanti mette la diagonale giusta, Donida la imita e firma il 12-16. Un minuto per il time tecnico e si riparte.Tiene le distanze la compagine di Zanichelli con un lungo linea di Debora Allegretti ed una veloce di Varonica Vignola che costringe Caffagni al time (16-20). Si riparte ed è ancora Pavidea Steeltrade, perché Allegretti fa doppietta per il punto numero 22, Lorena Amasanti fa oplà, Chiara Ferrari forza troppo e confeziona il set ball alle fiorenzuolane che archiviano con una colossale murata di Caterina Errichiello su un attacco di Carolina "big" Baldoni (21-25).
Visi distesi sulla panchina biancoblu, ma la gara è ancora tutta da decifrare. Secondo round che comincia in salita per la Pavidea Steeltrade: Donida sbaglia l'attacco, Agnese Fiori manda fuori gioco Valentina Guccione e le reggiane vanno sul 4-2. La gara diventa una rincorsa. Punto per il Gramsci, replica della Pavidea Steeltrade, poi una battuta in rete di Veronica Vignola ed una ace di Agnese Fiori significano una mini fuga (9-7). Reazione Pavidea: Amasanti va al pareggio, ma è un episodio, perché sotto la spinta del pubblico è il Gramsci Pool a scappare via su un attacco troppo lungo di Valentina Guccione (12-10). Allegretti va a riprendere il punteggio con una manata delle sue, ma il ritmo delle reggiane sotto rete fa la differenza e una diagonale di Agnese Fiori va a scavare un solco profondo (19-14). Questa volta la Pavidea Steeltrade non riesce a rientrare in gioco: l'impegno c'è, le energie no ed allora disco verde per le biancorosse di casa che fanno set ball con Cecilia Gaiuffi e vanno al pareggio con Sara Campana (25-19).
La panchina fiorenzuolana medita mosse e contromosse, come fosse una partita a scacchi. Zanichelli fa scaldare le seconde linee ed aspetta il momento opportuno per operare qualche avvicendamento. Ma intanto si va avanti senza cambi. Il primo break della terza frazione è reggiano con una ace di Chiara Ferrari su Elena Donida, ma la Pavidea Steeltrade non ci sta e accelera. Due servizi al veleno di Valentina Guccione, chisolino di Lorena Amasanti su Chiara Ferrari, botta di Caterina Errichiello per il sorpasso biancoblu (8-9). Gara vibrante, emozioni a raffica, punteggio sempre vivo. Inversione di tendenza: Gramsci in controsorpasso e break, Pavidea Steeltrade al recupero con una battuta fortunata di Caterina Errichiello (16-16). Il Gramsci Pool ha un attimo di smarrimento e molla gli ormeggi; le fiorenzuolane ne approfittano e decollano decise con Elena Donida (17-20). Time per la panchina reggiana, Fiori mira dritto su Musiari, Amasanti rimedia e delizia il pubblico con un pallonetto da dieci e lode (19-22). Set in mano alle biancoblu, ma il Gramsci si riprende dallo smarrimento e torna sotto con Agnese Fiori che pareggia annullando due set ball. Le fiorenzuolane raccolgono le ultime energie e si procurano un'altra palla del set con Valentina Guccione e vanno a chiudere con Elena Donida (24-26).
In tribuna il pubblico di fede fiorenzuolana comincia ad assaporare la vittoria, ma in campo il Gramsci non è troppo d'accordo e medita qualche scherzo. Ed il punteggio comincia a dare ragione alle padrone di casa che rompono l'equilibrio su una battuta in rete di Lorena Amasanti ed un attacco sbagliato di Debora Allegretti (5-3). Ecco il cambio: entra Giada Ciarlini, esce Veronica Vignola. Il Gramsci non ci fa troppo caso e continua a menare la danza: Ferrari vince a muro su Allegretti e doppia le biancoblu (10-5). Cinque lunghezze sono tante, ma la Pavidea Steeltrade non si perde d'animo e tenta il miracolo. Andare alla lotteria del tie break sarebbe un rischio e in campo le biancoblu ci provano. Risultati scarsi, perché la solita Chiara Ferrari ha un conto da regolare con Michela Musiari e tiene aperta la forbice (20-17). Ma le sorprese non sono finite. Cambio di marcia violento delle fiorenzuolane: Errichiello, ace di Guccione, time out di Caffagni. Momenti decisivi. Allegretti colpisce due volte e pareggia, Lorena Amasanti va a murare di forza Cecilia Gaiuffi per il sorpasso e match ball (24-25). Attimi di emozione. In tribuna e sul campo. Agnese Fiori ci prova con una diagonale a mezza altezza destinata oltre la riga. Michela Musiari istintivamente ci mette la mano e fa harakiri. Dalla possibile vittoria, la Pavidea Steeltrade si ritrova punto e a capo. Le biancoblu perdono il controllo della gara, si disuniscono e per le reggiane è facile pareggiare con Cecilia Gaiuffi (28-26).
Si va al tie break. Una lotteria. Chi più ne ha, più ne metta. E a partire in quinta è la Pavidea Steeltrade che allarga il gap con Elena Donida (1-4). L'orgoglio reggiano non si ferma ed allora una battuta in rete di Caterina Errichiello riporta sotto le padrone di casa (4-5). La Pavidea Steeltrade tiene e resta avanti con Lorena Amasanti che allarga il vantaggio (6-9). Ma è destino che le fiorenzuolane non riescano a chiudere il conto. Ilaria Righelli raddoppia e va ad impattare con una ace su Michela Musiari, Caterina Errichiello ci mette la classica pezza, ma Carolina "big" Baldoni riporta avanti le biancorosse (13-12). Vietato l'ingresso ai deboli di cuore, ma chi c'è l'infarto lo rischia lo stesso. Chiara Ferrari sorpassa, Errichiello pareggia, Zanichelli chiama l'ultimo time. Brividi lungo la schiena, Debora Alllegretti mura Agnese Fiori e confeziona un sontuoso match ball (14-15). In battuta va Elena Donida. La palla scotta, ma la schiacciatrice lodigiana ha esperienza da vendere. Non può tradire. Rincorsa, botta secca. La palla non si alza e finisce la sua corsa in rete. Gramsci ringrazia, Donida si dispera, Fiori fa match ball, Baldoni suggella (17-15). E' finita. Male per la Pavidea Steeltrade, troppo bene per le reggiane. Elena Donida va a cercare un po' di conforto da mamma Marcella. Qualche lacrima, un bacio sulla fronte, un sorso d'acqua e via negli spogliatoi a sbollire rabbia e delusione. La Pavidea Steeltrade prende un punto, ma ne lascia due. Il bicchiere è mezzo pieno. Si va a riempirlo del tutto in pizzeria. Per consolare gli animi e rinvigorire le menti. Birra, pizza, caffè e grappino. Qualche sigaretta fumata con rabbia, due chiacchiere con le amiche di vecchia data, un saluto a chi va in vacanza nella Grande Mela. Il tempo passa. L'ora delle streghe è già passata da un pezzo. Si ritorna a casa. Delusi. Ma si guarda avanti. La sosta arriva a fagiolo. Una settimana per meditare e programmare un girone di ritorno da giocare col coltello tra i denti. Si ripartirà da Forlì. Non si dovrà sbagliare.