L’allarme è rientrato ma certo l’attenzione rimane alta. Il tema, comunque, è dei più delicati. Parliamo dei minori stranieri non accompagnati in carico al Comune di Piacenza, in totale 186 quelli attualmente gestiti, 78 arrivati solo nell’ultimo anno, circa uno nuovo a settimana. A rendere noti i numeri Mariangela Tiramani, dirigente dei servizi di assistenza minori, che ha preso parte all’audizione richiesta da otto consiglieri comunali di maggioranza a palazzo Mercanti, andata in scena oggi pomeriggio, mercoledì 21 gennaio.
“E’ un sotto insieme del tema dell’immigrazione – ha puntualizzato Tiramani – la parte più fragile, di cittadini non comunitari e senza riferimenti parentali. E quindi anche la più impegnativa, per la responsabilità (l’amministrazione ne diventa tutore, ndr) e la gestione, visto che noi abbiamo il compito di mantenerli, educarli e avviarli a percorsi professionali, come se fossimo le loro figure genitoriali. Il numero è consistente e comprende tante etnie”.
Una situazione critica, come detto, certo migliorata rispetto a quando l’assessore al Nuovo welfare, Stefano Cugini, l’aveva definita “una bomba a orologeria”. Lo stesso assessore, presente all’audizione, lo ha confermato: “Sì, evidentemente prendere posizioni rigide ha fatto muovere qualcosa. La situazione è leggermente migliorata, i numeri sono alti e la legge è un po’ strana, non tenendo conto degli effettivi posti disponibili sul territorio, però la linea sulla falsariga della gestione Sprar, cioè con centri di accoglienza regionali che poi distribuiscono questi ragazzi su vari territori sembra andare essere condivisa. Speriamo, siamo in contatto con la Regione e a breve ci aspettiamo novità”.
Certamente, però, la guardia non va abbassata, ha aggiunto la dirigente dei servizi di assistenza minori: “Perché per mesi potrebbe non arrivare nessuno, poi ci sono momenti in cui ne arrivano 7-8 in una settimana. Comunque siamo in contatto con comunità educative sia sul territorio che al di fuori, ma sono situazioni transitorie di emergenza, secondo le norme devono essere accolti e tutelati da noi se arrivano nella nostra provincia”.
Sul fronte degli adulti, invece, cioè i profughi che sono distribuiti tra privati e centri caritatevoli in base ai bandi emessi dalla Prefettura, l’assessore Cugini ha ricordato che una scadenza è in arrivo: “Ci sarà un incontro il 28 gennaio, anche perché avevo detto che avrei atteso la fine di questo mese per ottenere una redistribuzione, che permetta di non avere più in carico il 50% dei migranti. A giorni contatterò il prefetto per conoscere le prospettive a breve termine”.