“Gaia era pura luce, una persona speciale, immensa, aveva un dono: quello di contagiare tutti con il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere. Era estremamente positiva. Riuscire a descrivere quello che lei era come amica a parole non le rende giusto omaggio”. E’ straziante il ricordo di una delle amiche del cuore di Gaia Molinari, la 29enne piacentina uccisa in Brasile. In queste ore su Facebook gli amici hanno promosso un’iniziativa “che Gaia avrebbe molto apprezzato”. Un collage fotografico con tutte le foto dei suoi momenti più belli. “Intanto vogliamo ricordarla così. Siamo in contatto con la famiglia e attendiamo di capire quando la salma verrà riportata in Italia. Saranno tempi piuttosto lunghi, immaginiamo. Ma quando tornerà, noi ci saremo”.
A Radio Sound95/Piacenza24, l’amica ha raccontato i tratti di Gaia. La sua voce è costantemente interrotta dai singhiozzi. “Si sentiva di essere in questa vita pera fare del bene agli altri e aveva deciso che i bambini disagiati avessero bisogno di lei. Era partita con la convinzione di riuscirci e sono convinta che abbia portato loro il suo sorriso, quello che faceva la differenza. Si era convinta che il Brasile fosse solo la prima meta di un lungo viaggio. Poi, piano piano, sarebbero arrivate le altre. Non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a quei viaggi. Era la sua prima esperienza da volontaria con una Ong”.
Gaia ha maturato nel tempo la passione per i viaggi. Tra uno e l'altro tornava sempre in Valdarda dove aveva tutti gli amici. Ma il discorso del volontariato è nato a poco a poco, “si è resa conto che c’era altro oltre al discorso puramente economico, aveva cercato di lavorare per aziende che si occupavano anche di equosolidale. Voleva fare del bene agli altri. Nessuno le avrebbe fatto cambiare idea”. “Io – racconta ancora l’amica – avevo un po’ di timori per questo viaggio in Brasile, un paese con tratti difficili. Cosa abbiamo pensato quando abbiamo appreso della tragica notizia? Difficile dirlo. Chi l'ha uccisa è una persona crudele. Gaia si è forse trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato”.