Coldiretti, Pastorelli: “Verificare l’origine del pesce tramite l’etichetta”

 Natale è alle porte e circa 800 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante tutte le festività, con il giorno della vigilia che fa registrare il consumo più elevato dell’anno. A dirlo è Coldiretti nello specificare che anche per il pesce, ci sono parecchie novità in etichetta.
“Per il pesce, afferma Cinzia Pastorelli, responsabile sicurezza alimentare per Coldiretti Piacenza, andrà specificato il metodo di produzione indicando se è “pescato”, “pescato in acque dolci” o “allevato”, nonché il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione segnalando dunque il paese di origine.”
 
“Ma vi sono alcune novità, spiega l’esperta, anche per quanto concerne il pesce congelato: dovrà essere indicata la data di congelamento, così come, nel caso di prodotti ittici congelati e venduti decongelati, la denominazione dell’alimento dovrà essere accompagnata dalla designazione “decongelato”. Non sarà inoltre più possibile vendere pesce ricomposto, frutto di unione di diverse parti tramite additivi ed enzimi alimentari senza specificare in etichetta tale ricomposizione.”
 
“Le maggiori incombenze per i pescatori, prosegue Pastorelli, si traducono in maggiori garanzie di identità del pescato o allevato nazionale che consentono ai consumatori di fare scelte di acquisto più consapevoli in grado di riconoscere e premiare il pesce tricolore in una situazione in cui si registra una positiva tendenza dei consumi interni con un aumento dello 0,8 per cento degli acquisti familiari in controtendenza al calo generale degli alimentari nei primi nove mesi dell’anno. Per non cadere nelle trappole del mercato e garantirsi comunque una tavola di qualità Made in Italy, consigliamo di verificare sull’etichetta del prodotto o sul bancone del pescivendolo la provenienza del pescato.”
 
“Purtroppo, nonostante la rilevanza del settore, conclude Pastorelli, che in Italia vede impegnate 13 mila imbarcazioni, e la qualità del prodotto italiano, tre piatti di pesce su quattro che si consumano sono stranieri, ma nessuno lo sa, soprattutto per quanto riguarda quello servito al ristorante dove chiediamo venga introdotta nei menu anche l’indicazione della provenienza.” 

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