L’ultimo appuntamento del ricco programma di eventi culturali che ha accompagnato e scandito l’anno 2014, in occasione del 350esimo anniversario della nascita di Giulio Alberoni, è andato in scena alla Galleria e al Collegio Alberoni questo pomeriggio, domenica 14 dicembre. La chiusura delle celebrazioni alberoniane 2014 ha visto un pomeriggio particolarmente intenso, ricco di iniziative e con una programmazione davvero interessante. Dopo una suggestiva introduzione musicale accompagnata dalla proiezioni di alcuni passaggi del film Roma città aperta, capolavoro di Roberto Rossellini, è stata presentata l’importante e poco conosciuta figura di Giuseppe Morosini, alunno del Collegio Alberoni. Si è proseguito con una originale visita guidata speciale alla scoperta di alunni, professori e cittadini celebri formatisi al Collegio Alberoni tra Settecento e Novecento. Il percorso, a cura di Maria Rosa Pezza, si è avvalso anche di letture e interventi teatrali di Paolo Contini, Salvatore Dattilo e Romano Gromi. Al termine della visita nella Sala degli Arazzi si è tenuto un racconto per parole e immagini, a cura di Padre Erminio Antonello, Superiore del Collegio Alberoni, che ha svelato il Collegio Alberoni oggi, tra formazione, cultura, spiritualità, impegno pastorale e tempi di svago. Al termine della conversazione è stata inaugurata una interessante mostra intitolata “Volti di storia alberoniana”, che espone ritratti di illustri alunni e professori del Collegio Alberoni, realizzati tra Settecento e Novecento da importanti artisti italiani. Infine un brindisi natalizio occasione per assaggiare alcuni dolci natalizi dell’antica tradizione alberoniana, accompagnati da assaggi di vini dell’Azienda Loschi di Bacedasco, situata sul podere Casa dei Poveri, un tempo parte del tenimento dell’antico Ospedale di San Lazzaro.
UNA SUGGESTIVA E COMMOVENTE INTRODUZIONE MUSICALE
Il pomeriggio è stato aperto da una suggestiva e commovente introduzione musicale accompagnata dalle proiezioni di immagini del celebre film Roma città aperta. Elena Gobbi al pianoforte e Federica Bernardini, mezzosoprano, hanno eseguito la Ninna Nanna composta nel carcere di Regina Coeli da Padre Giuseppe Morosini (1913-1944), missionario vincenziano, che fu alunno del Collegio Alberoni e che, impegnato a Roma nella resistenza, in attività di assistenza ai poveri e agli ebrei, venne arrestato e fucilato dai nazifascisti il 3 aprile del 1944. Medaglia d’oro al valore militare, compose la Ninna Nanna per il figlio del bimbo che doveva nascere al suo compagno di cella, Epimenio Liberi, poi giustiziato alle Fosse Ardeatine. Sandro Pertini, anch’esso in quel periodo detenuto a Regina Coeli, lo incontrò dopo un interrogatorio delle SS e ne scrisse in seguito un commosso ricordo. Il grande regista Roberto Rossellini, autore di Roma Città aperta, diede nuova vita a Padre Morosini, ispirandosi a lui per costruire il personaggio di don Pietro, interpretato da Aldo Fabrizi. Alcune immagini del film accompagneranno l’esecuzione della Ninna Nanna. Si tratta di una figura ancora poco conosciuta, ma molto significativa, ancor più per la città di Piacenza e per il Collegio Alberoni che lo accolse e lo formò.
UNA VISITA GUIDATA SPECIALE
Al termine dell’introduzione una visita guidata speciale alla scoperta dei frutti cresciuti e maturati sull’albero del cardinale, il suo Collegio, ovvero un itinerario guidato speciale, a cura di Maria Rosa Pezza, referente per i progetti didattici del Collegio Alberoni, e con interventi teatrali di Paolo Contini, Salvatore Dattilo e Romano Gromi, che ha svelato e fatto rivivere, grazie alla presenza dei tre attori, una selezione delle numerosissime personalità che si sono formate e istruite al Collegio Alberoni nel corso degli oltre 260 di vita dell’Istituzione voluta e fondata dal cardinale Alberoni. Si tratta di sacerdoti, missionari vincenziani, vescovi, cardinali che hanno segnato la vita della Chiesa locale, italiana e universale, ma anche di cittadini, giuristi, economisti, pedagogisti, che si sono distinti e hanno contribuito in modo esemplare alla maturazione culturale e al progresso della società civile piacentina e italiana. A Contini Dattilo e Gromi sono stati affidati tre illustri personaggi alberoniani: Giovanni Battista Manzi, Gian Domenico Romagnosi e Alcide Marina, le cui parole e i cui pensieri sono tornati a riecheggiare negli antichi ambienti del Collegio. Un itinerario animato che ha permesso attraverso la presentazione di significative personalità formatisi nel Collegio di San Lazzaro, di conoscere e ricostruire la più ampia storia piacentina e italiana degli ultimi due secoli.
IL COLLEGIO ALBERONI OGGI, RACCONTO DI PADRE ERMINIO ANTONELLO
Nella Sala degli Arazzi ha preso il via una conversazione intitolata “Il Collegio Alberoni oggi”, nella quale la storia dell’Istituzione ha ceduto il posto alla vita presente del Collegio. E’ stato padre Erminio Antonello, Superiore del Collegio Alberoni, a raccontare, con parole e proiezioni di immagini, l’identità e la vita attuale, tra formazione, cultura, spiritualità, impegno pastorale e tempi di svago, del Collegio Alberoni, che ha rinnovato la sua funzione aprendosi agli studenti delle Diocesi povere del mondo, e divenendo pertanto Scuola di formazione internazionale. Padre Antonello, in una sorta di virtuale open day, ha guidato i partecipanti alla scoperta della concreta vita in Collegio oggi, raccontando chi vi approda e attraverso quali percorsi.
VOLTI DI STORIA ALBERONIANA
Al termine della conversazione di Padre Antonello è stata inaugurata la mostra intitolata Volti di storia alberoniana, itinerario artistico ed estetico attraverso le raffigurazioni di illustri personaggi attivi al Collegio Alberoni, realizzate da importanti artisti italiani. Si tratta infatti di un’esposizione di ritratti di illustri professori e alunni del Collegio Alberoni realizzati, tra Settecento e Novecento, da importanti artisti quali Francesco Hayez (1791 – 1882), Francesco Scaramuzza (1803–1886), Bernardino Pollinari (1813 –1896), Paolo Bozzini (1815-1892), Enrico Prati (1842 –1913), Francesco Ghittoni (1855 –1928), Augusto Reduzzi (Genova 1862 – ? ), Fedele Toscani(1867–1906), Francesco Petrini (1926 – 2005), M. Cavallero (XX secolo), Carlo Ruffilli (XX secolo) ed altri ancora. Molto ben rappresentata è la ritrattistica nella raccolta artistica alberoniana: la mostra raccoglie infatti significative opere delle collezioni alberoniane, abitualmente non visibili negli itinerari di visita ordinari. Un pregevole dipinto è esposto per gentile concessione della famiglia Sforza Fogliani in quanto facente parte della sua collezione privata. Si tratta del ritratto di don Raffaele Sforza Fogliani (1815-1869), anch’egli alunno del Collegio Alberoni, realizzato da Francesco Scaramuzza (1803–1886).