Toscani: “Fondazione trasparente. Andremo nella direzione dei più deboli”

Fondazione di Piacenza e Vigevano, è un sorta di rivoluzione “copernicana” quella annunciata e spiegata nei minimi dettagli al Consiglio comunale di Piacenza dal neopresidente Massimo Toscani. Un’esposizione talmente chiara e abbondantemente al di sopra di ogni sospetto che, considerata la buriana delle gestioni precedenti, quasi non ci si credeva. Toscani, affiancato dai consiglieri Franco Egalini e da Marco Mezzadri, è partito dal “suo” concetto di Fondazione: “Per me la Fondazione è un centro di servizi, mi ripugna il concetto in senso paternalistico. Sono qui per ascoltare le voci del territorio e per lavorare. Tutti insieme”. Ma a scanso di equivoci il presidente ha voluto chiarire ulteriormente esplicitando un concetto di pesante rottura (con il passato): “Per molto tempo l’ente è stato visto come un Bancomat. Per me la Fondazione è un’altra cosa. Deve valutare dei progetti. Che solo se meriteranno andranno a contributo. E’ un organo propulsore di progetti e una riunione di soggetti”.

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Bastava questo per far sgranare gli occhi ai consiglieri comunali che avevano chiesto l’audizione e che hanno posto a Toscani numerosi quesiti, soprattutto di natura patrimoniale. E lui, senza batter ciglio, ha risposto ad uno a uno con l’ausilio di slide. “Faremo tutto all’insegna della trasparenza. E per me trasparenza significa comunicare ogni decisione”. Tra l’altro ha promesso che ogni anno la Fondazione organizzerà una giornata all’ente con tutti gli attori del territorio, una sorta di “Stato generali per capire le esigenze di Piacenza di volta in volta”.

E che sarà una gestione oculata lo ha ribadito a chiare lettere: “Sugli investimenti dovremo far coabitare rimborsi non a rischio e un capitale sicuro, punteremo su investimenti con rendimenti cedolari”.

 

La nuova Fondazione è partita da una precisa analisi del patrimonio, “bisognava avere una fotografia compiuta dello stato delle cose”. E per ottenerla il più efficace possibile sono stati interpellati tre istituti di credito diversi (spesi 4mila euro). Toscani ha poi parlato della struttura, della delibera a costo zero appena fatta per modificarne l’organizzazione sulla base del modello 231. Ha parlato della spending review che vige ovunque, “anche in Fondazione”.

La filosofia gestionale? “Andare nella direzione di tutelare i più deboli” ha detto. “Forse dieci anni fa avrei risposto di orientarci verso l’arte e la cultura. Ora le cose sono cambiate e tutti siamo entrati in questa ottica”. Sulle erogazioni funzionerà così: un’associazione fa domanda, che passa all’esame delle commissioni interne all’ente appena costituite (composte da un membro del cda e da diversi del consiglio generale) che esprimeranno un parere consultivo, una prima scrematura. Poi la proposta arriverà al cda. Ma prima di erogare occorre che vengano presentate tutte le documentazioni”. Passaggi rigidi, così come il controllo, affidato al collegio sindacale, al revisore e alla commissione investimenti costituita in seno.  Si è già stabilito che per il 2015 la Fondazione erogherà 5.250.000 euro, in linea con quelli passati. “A fronte di una tassazione superiore non diminuiremo le erogazioni. E abbiamo anche incrementato il fondo di riserva, perché in questo periodo storico è giusto erogare per quei progetti che meritano”.

 

Per i nuovi vertici dell’ente di via Sant’Eufemia, la Fondazione “ha un patrimonio importante che va valorizzato”. “Abbiamo 2/3 appartamenti sopra l’auditorium vuoti. E poi c’è l’ex convento di Santa Chiara in centro, un gioiello di 13mila metri quadrati inutilizzato per un vincolo che grava fino al 2065”. Qui l’annuncio: “La nostra idea è quella di pubblicare un concorso di idee su Santa Chiara. Studieremo un bando di respiro nazionale e internazionale per capire se sarà possibile ristrutturare una parte dell’ex convento e destinarla a una funzione pubblica, cioè che sia a disposizione della città”. Toscani ha infine annunciato che sui quotidiani economici Milano Finanza e Il Sole 24 Ore è stato pubblicato un bando, che scadrà il 22 dicembre, per la scelta del nuovo advisor.