Consiglio presbiterale, niente segretario. Affrontato il tema dei profughi

 Si è tenuta  questa mattina, giovedì 11 dicembre,  nella sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile,  l’annunciata riunione del Consiglio Presbiterale Diocesano, chiamato ad esaminare il documento sulla vita e sulla formazione permanente del clero, tema affrontato nella recente assemblea generale dei Vescovi tenutasi  ad Assisi. La riunione è stata presieduta dal  Vescovo mons. Gianni Ambrosio ed è stata “moderata” dal vicario generale mons. Giuseppe Illica. Ha svolto le funzioni di segretario don Paolo Camminati che, però, ha anche presentato le dimissioni da tale incarico a causa dei suoi impegni pastorali. Si sono dimessi dalla giunta del Consiglio anche don Riccardo Lisoni e don Federico  Tagliaferri. Al loro posto  il Consiglio ha eletto, con apposita elezione, don Luigi Pini e don Stefano Segalini. Non è stato trovato un accordo, invece, sul nome del segretario in quanto gli eletti non hanno accettato:  l’assegnazione di tale incarico verrà affrontato nella prossima riunione della Giunta. Tra i compiti del segretario vi sono la convocazione dell’assemblea e la stesura del verbale dei lavori.
Queste dimissioni sono state motivate, dagli interessati, anche con impegni di ministero, ma non sono mancati espliciti riferimenti all’attuale situazione di disagio che sta vivendo la nostra comunità e anche lo stesso clero diocesano. Su questo tema si è sviluppato un ampio dibattito con contributi che hanno evidenziato come tale situazione si rifletta pure sulla vita associativa delle varie zone pastorali. Da più voci è stato invocato un approfondimento per individuare le cause delle attuali difficoltà che si manifestato con un diffuso  indebolimento del senso di appartenenza alla comunità diocesana e con la ricerca, non sempre facile, delle strade per dare una risposta, come Chiesa, alle domande della società del momento.
In molti interventi non è mancata l’autocritica quando, ad esempio, è stato osservato come nel Clero manchi spesso una vera condivisione; è stato chiamato in causa anche l’operato dello stesso Consiglio presbiterale le cui decisioni non sono a volte seguite da una risposta concreta da parte dei sacerdoti. “Ho visto – ha precisato  un membro del Consiglio – calare l’entusiasmo di una volta; entusiasmo che deve essere ritrovato”.
E’ stato osservato – come è stato il caso dell’esponente della Val Tidone – che in diverse occasioni si manifesta anche una buona sintonia tra i sacerdoti; tra le proposte è stato anche espresso il consiglio che vengano maggiormente interessati i laici come in alcuni casi già avviene.
A livello diocesano è stato evidenziato l’attuale disagio anche facendo riferimento al particolare momento che stanno attraversando alcuni uffici centrali, soprattutto quelli impegnati nella pastorale.  Di questo disagio si è fatto interprete anche il Vicario generale  che ha auspicato una rinnovata capacità progettuale che metta insieme anche le parrocchie quando sono chiamate ad operare insieme  sullo stesso programma. Da qui l’invito a reagire con un rinnovato spirito d’iniziativa;  auspicata anche una maggiore collegialità nell’impostare , e soprattutto nel realizzare, i programmi.
Anche il Vescovo ha osservato come la nostra Chiesa subisca, a volte, i contraccolpi della situazione  di crisi che sta vivendo la nostra società ed ha auspicato  che tutti si sentano impegnati a formulare proposte concrete e dare un loro contributo per superare le attuali difficoltà.
Il Consiglio Presbiterale ha poi ascoltato una sintesi del  documento sulla vita e sulla formazione del clero affrontato ad Assisi dai Vescovi. Tale compito è stato svolto da don Federico Tagliaferri. Facendo seguito al suo intervento, e anche rispondendo ad alcune richieste di alcuni consiglieri, il Vescovo ha sottolineato che, nell’esame delle indicazioni dei Vescovi sulla formazione del clero, debbano essere coinvolti, sia nell’informazione sia nel dibattito, tutti i sacerdoti della diocesi e a tal fine, prima della prossima Pasqua, verrà convocata una specifica assemblea. Su questo tema verrà coinvolta anche l’apposita commissione per  la formazione del clero.
I avori dell’assemblea hanno visto anche un intervento del vicario generale mons. Illica che si è soffermato su alcune notizie di vita diocesana. Come sempre ha richiamato il nome dei sacerdoti morti negli ultimi mesi e, tra i problemi, ha indicato quello di stabilire norme condivise per accogliere in diocesi sacerdoti di congregazioni che chiedono di collaborare con la nostra comunità. Non  sono mancati, anche recentemente,  casi del genere: un esempio è costituito dai Figli di Sant’Anna, religiosi  che hanno sostituito nel santuario di Santa Rita i Cappuccini che hanno lasciato Piacenza.
Un altro problema è costituito dalla necessità da stabilire una linea condivisa da tenere di fronte alla richiesta fatta alla Chiesa piacentina per l’accoglienza dei profughi. E’ un settore che vede già impegnata la Caritas e, accanto alla disponibilità già manifestata, occorre anche un’analisi concreta delle scelte da fare.

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