Giornata dei Diritti dell’uomo, come rendere “utile” il tempo dei carcerati

Oggi è la Giornata mondiale dei Diritti dell’Uomo e anche a Piacenza sono numerose le iniziative. Particolare attenzione ai carcerati e alla peculiarità della loro condizione nella quale si uniscono più esigenze: quella di tutelare la collettività, quella di punire i crimini e quella imprescindibile di rispettare sempre e comunque i diritti anche di coloro che sbagliano e, magari, sono anche pericolosi per la collettività. Quest’anno dunque il Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà in collaborazione con la Conferenza regionale Volontariato Giustizia ha chiesto di puntare l’attenzione proprio sul tema dei diritti umani all’interno dei penitenziari. E quest’anno il tema è il dialogo interreligioso. A Piacenza se ne sono occupati le associazioni Oltre il Muro e Verso Itaca con l’Asp Città di Piacenza, il Comune e la Caritas e hanno organizzato per oggi un momento all’interno del carcere delle Novate con la visione di un film che più di ogni altro è incentrato sul tema in questione; parliamo di “Un bacio appassionato” di Ken Loach, pellicola del 2004, pluripremiata, l’ultima per il regista inglese che morì dopo averla realizzata. E’ un film che parla proprio di un amore tra persone che vivono in contesti culturali e religiosi completamente diversi. Di questo si parla oggi in carcere con due gruppi da una dozzina di detenuti l’uno che insieme ai volontari e al personale delle associazioni e degli enti coinvolti dibatteranno dell’argomento e racconteranno le loro esperienze di vita, anche carceraria. Un modo per affrontare un tema imporante, dunque, ma anche per “dare un senso al tempo che viene vissuto all’interno del carcere”, come sottolinea Brunello Buonocore dell’Asp. Ed è questo, a suo avvisto, il problema maggiore dei penitenziari: “Molti pensano che basti rinchiudere persone in una struttura per fare in modo che queste passino del tempo a riflettere per poi essere restituite alla comunità. Non è così. Il tempo va impiegato in modo costruttivo, in modo che il percorso riabilitativo, quando possibile, sia reale ed efficiace. E senza iniziative pensate, questo non può avvenire. Ed è un danno per tutti”. L’iniziativa di oggi vuole essere, tra le varie cose, anche un modo per impiegare in modo costruttivo il tempo. E l’unica cosa che non manca ai carcerati è proprio il tempo.

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