Il Piacenza affonda ancora, a Imola finisce con uno spietato 4-1

Il Piacenza dura 6 minuti. Punto. Non ci sono scuse. Subito dopo il fischio d’inizio Saber batte un calcio d’angolo non perfetto ma, anzi forse proprio per questo insidioso. Volpe si fionda sul primo palo e con un guizzo tocca il pallone infilandolo in rete. Dopo 6 minuti il Piacenza è in vantaggio. Ma conta poco. Da lì in poi cala una fitta nebbia sui biancorossi. Al 24′ il forte attaccante dell’Imolese Buonaventura pareggia i conti. Sette minuti dopo Selleri decide di tentare un sinistro da venti metri, una badilata potente e chirurgica che si infila all’incrocio dei pali alle spalle di Di Graci. 2-1. Nel secondo tempo ancora Buonaventura in rete per il 3-1 e al 36′ il requiem per il Piacenza intonato dal numero 11 Hyeremateng. I padroni di casa appaiono vivaci, fantasiosi e combattivi. Sanno sfruttare le singolarità e il gioco di squadra. Non si può dire lo stesso dei biancorossi che appaiono privi di idee e troppo poco comunicativi tra loro: troppo slegati i reparti, il regista Mauri non delude e trova in Volpe e Lisi due esterni in grado di apprezzare e valorizzare le sue idee, ma quando le due fasce provano a ceare gioco in area avversaria Saber e Marrazzo non trovano spunti e lasciano campo libero all’attenta difesa imolese. In difesa il Piacenza appare confusionario, prova ne siano le ammonizioni di Adiansi e Colicchio, a testimonianza di un reparto che deve commettere fallo se vuole fermare le iniziative offensive dei padroni di casa. Le uniche due volte in cui i biancorossi riescono a colpire in porta trovano un fenomenale portiere di 18 anni, tale Bracchetti, autore di almeno due parate che valgono come due goal. Per chiudere: benissimo Volpe, Mauri e Lisi, benino Colicchio e Saber, tutti gli altri rimandati. Serve una squadra più organica, maggior dialogo tra i reparti, più amalgama tra gli undici che scendono in campo: l’impressione è che mister Monaco si ostini a mantenere in vigore schemi e disposizioni che i giocatori non riescono a rispettare se non con le squadre più modeste.  E l’Imolese di oggi non lo era.

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All’inizio del primo tempo ha fatto il suo ingresso anche il neoacquisto Alessandro Bertazzoli, attaccante ex Aurora Seriate, autore di un insidioso colpondi testa respinto dal formidabile portiere romagnolo. Anche lui rimandato. Domenica prossima c’è il derby col Fiorenzuola, tornerà Ruffini in difesa, ma mancherà Mauri in cabina di regia.