I piacentini si riscoprono popolo di volontari. In Italia sono oltre 6 milioni e 600 mila i volontari che dedicano tempo agli altri mentre a Piacenza e provincia sono 334 le organizzazioni di volontariato che operano principalmente nei settori di Sanità, Assistenza Sociale e Protezione Civile.
I dati parlano di 86 persone, in media, per ogni organizzazione tra volontari attivi, saltuari e occasionali (non soci) che moltiplicate per le 334 associazioni, raggiungono la ragguardevole cifra di oltre 28700 persone: un vero e proprio esercito, oltre un decimo della popolazione. I numeri segnano una freccia verde, con un aumento delle associazioni e dei volontari che vi operano.
Oltre ventottomila persone si mettono a disposizione del prossimo e oggi, in occasione della giornata internazionale del volontariato, si sono “messe in mostra” presso il salone del Gotico per spiegare le loro attività, più che mai importanti nel momento sociale che stiamo vivendo.
Alla giornata di oggi hanno partecipato anche gli studenti del Liceo Colombini, del Casali, del Romagnosi, oltre a sette studenti del Liceo Gioia che hanno supportato l’ organizzazione.
Ospite della mattinata, la scrittrice Angela Gambirasio, autrice del libro “Mi girano le ruote. Una storia che non si regge in piedi”.
La Gambirasio, laureata in psicologia è sulla sedia a rotelle dalla nascita ed è curatrice del blog “Ironicamente diversi, Punti di vista diversamente abili su un mondo di normodotati, barriere architettoniche e barriere mentali”.
Nel suo primo romanzo l’ autrice racconta in modo tragicomico la vita di un diversamente abile, facendo riflettere, sorridere e commuovere.
Se la scrittrice ai nostri microfoni ha parole di elogio per i volontari e le associazioni in cui operano, lo stesso purtroppo non si può dire per le barriere architettoniche e per i marciapiedi della nostra città ai quali fa gli “Scomplimenti”, con la S davanti. “Come la stragrande maggioranza delle città italiane – dice Gambirasio – i marciapiedi di Piacenza non tengono conto non solo di chi sta su una sedia a rotelle ma neppure delle mamme con il passeggino, piuttosto che degli anziani con difficoltà motorie.
Ho dovuto fare un po’ di gimkane tra barriere architettoniche ma anche mentali delle persone che parcheggiano sul marciapiede impedendo di fatto il passaggio delle sedie a rotelle”.
Infine una parola di elogio, come dicevamo, per i volontari: “In Italia, purtroppo, se dobbiamo basarci esclusivamente su ciò che è istituzionale siamo molto isolati. Molte cose si riescono a sopperire proprio grazie all’ opera del volontariato”.