“Chi e perchè ha ucciso Aldo Moro” è il titolo dell'iniziativa pubblica in programma al Teatro dei Filodrammatici di Piacenza (via S. Franca, 35), sabato 6 dicembre alle 18, con la partecipazione del Sottosegretario all'Economia Paola De Micheli, del vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Gero Grassi e dell'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani.
Un momento di riflessione storico-politica sulla vicenda dello statista democristiano ucciso dalle Brigate Rosse, attraverso la lettura dei documenti di Stato. Riportare la memoria agli accadimenti di 36 anni fa è doveroso anche alla luce dei nuovi elementi emersi negli ultimi mesi, e dopo l'istituzione di una Commissione Bicamerale chiamata a fare piena luce sugli aspetti ancora oscuri di uno dei passaggi cruciali della storia del nostro Paese. “La figura di Aldo Moro, l'eredità politica e morale che ci ha lasciato sono parte integrante – afferma Paola De Micheli – dell'identità e della cultura del Partito Democratico, per questo ancora oggi è importante rievocare il suo sacrificio e ricostruirne la verità storica”.
Promotore dell'iniziativa, il vicepresidente del Gruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati Gero Grassi, che ha girato in tutta Italia per portare alla riflessione pubblica lo sforzo di ricostruire una nuova versione dei fatti per capire chi ha tramato per la morte di Aldo Moro.
“La mia determinazione nel riaprire il caso Moro – ha ribadito di recente Gero Grassi – e costituire nuovamente una Commissione Bicamerale per conoscere la verità sul rapimento e sull’omicidio di Aldo Moro è conseguenza della convinzione che la verità non sia ancora emersa del tutto”.
L’ipotesi è che pezzi dei servizi segreti abbiano complottato perché Aldo Moro non riuscisse nell’intento, considerato all’epoca rivoluzionario, di portare il Partito Comunista al Governo, anche se solo nella fattispecie di un suo appoggio esterno.
Ricordiamo che il 2 ottobre scorso si è riunita per la prima volta la Commissione Bicamerale sul Caso Moro, che ha due anni di tempo per verificare le nuove informazioni disponibili , anche a seguito della declassificazione di molti documenti finora coperti da segreto di stato, decisa dal governo Renzi. La commissione potrà indagare a tutto campo: «In nessun caso, per i fatti rientranti nei compiti della Commissione, può essere opposto il segreto d’ufficio», si legge nella legge di istituzione dell’organo.