Se a Piacenza è sparito il turismo fluviale la colpa non è certo di chi lo ha gestito in questi anni ma semmai di chi non l’ha mai sostenuto, a partire dalle istituzioni. E la prova è che gli stessi operatori che hanno sempre curato e promosso iniziative sulla sponda piacentina del Po ora stanno curando e promuovendo iniziative ed eventi da “tutto esaurito” sulla sponda lombarda. Stesso tratto, sponda diversa. E’ questa, in sintesi, la considerazione che arriva proprio da chi ha gestito la motonave Calpurnia negli ultimi tre anni; motonave che è stata venduta di recente a un cantiere nautico toscano e si trova ora nelle acque dell’Arno a disposizione dei turisti di Pisa. Il tutto proprio adesso che si stavano affilando le armi per Expo 2015 che inaugurerà a Milano il prossimo maggio si calcola che porterà in Italia oltre 20 milioni di visitatori, molti dei quali transiteranno nei territori piacentini. Una notizia, questa della vendita di Calpurnia, che sta generando non poche polemiche e ha scatenato una ridda di commenti dopo la pubblicazione su Piacenza24.com in cui riportavamo l’intervista ad Armando Schiavi, presidente del consorzio Navigare sul Po, armatore e proprietario della Calpurnia e ora destinato a chiudere i battenti e a dismettere i quattro attracchi sul Po. Schiavi parlava della rinuncia al contratto di gestione da parte della società che aveva avuto a disposizione la barca negli ultimi anni e cioè l’agenzia Il Nuovo Viaggiatore che fa capo alla Cooperativa Emiliana di Roveleto di Cadeo. Contratto scaduto, non rinnovato, imbarcazione troppo onerosa da mantenere e dunque vendita.
Claudia Rossi, del Nuovo Viaggiatore, ha spiegato però che prima di aver rinunciato alla gestione della Calpurnia per il 2015 sono state fatte trattative: “L’interesse c’era da parte nostra – ha spiegato – tant’è che abbiamo considerato l’idea di acquistare la Calpurnia. Purtroppo però il prezzo proposto dall’armatore era al di fuori delle nostre disponibilità”. L’intenzione c’era, dunque, nonostante lavorare con la navigazione in Po in questi anni, spiega Claudia Rossi, non è stato affatto facile per la mancanza di sostegno da parte di enti e istituzioni piacentine. Il Comune di Piacenza, prima di tutto. La Provincia e il Comune di Comune di Caorso hanno contribuito stanziando qualche fondo, visto che comunque si parla di turismo e le iniziative di Calpurnia portavano visitatori sul territorio. Ma un sostegno vero e proprio non c’è mai stato, a sentire Claudia Rossi. L’esempio più eclatante è la situazione che esiste attualmente sull’altra sponda del Po: pochi metri ma un mondo completamente diverso. Là esiste un consorzio (Navigare l’Adda) al quale partecipano attivamente e sostanziosamente gli enti pubblici, segno di un interesse specifico sul turismo fluviale. Cosa che evidentemente è mancata e manca sul lato piacentino del Po. Eppure i numeri rivelano che qualcosa di buono è stato fatto e che a due passi da noi viene tuttora fatto. Che sia l’ennesima occasione persa?
“Il turismo fluviale esiste eccome e noi in questi anni ne siamo stati la prova concreta – dice Claudia Rossi – Circa 6.000 passeggeri all'anno, più di 60 navigazioni a stagione, un portafoglio clienti di oltre 12.000 contatti suddivisi tra clienti finali, cral, associazioni, circoli culturali, scuole, agenzie viaggi e stampa, provenienti da tutta Italia e dall'estero, in particolare da Francia, Svizzera e Germania”.
“E per ogni stagione – prosegue – un cartellone ricco di eventi e cene aziendali a bordo, feste di compleanno, rassegne enogastronomiche ("Navigazioni di Gusto" e "Sapori d'Autunno" per citarne alcune), concerti e rassegne musicali per ricreare l'inscindibile legame tra jazz e fiume (5 edizioni di "Un Po di Colori", 2 edizioni di "Mississippi Style", "Cocktail in Jazz nelle notti di luna piena" eccetera)”.
E ancora: “Abbiamo coinvolto nelle nostre numerose iniziative – spiega Rossi – moltissimi operatori economici e professionisti della zona: dai ristoranti rivieraschi, ai produttori di Salumi, Vini e Formaggi, agli hotel ed altre strutture ricettive, ai musicisti Jazz e Blues di livello”.
“Quello che è mancato in questi anni per raggiungere traguardi in tempi più rapidi – aggiunge, con una certa amarezza Claudia Rossi – è stata semmai l’attenzione da parte della stampa locale, di alcune istituzioni e mi riferisco in particolar modo al Comune di Piacenza. Tutti pronti a far polemica sulla mancanza di qualcosa, solo quando questo qualcosa non c’è più. Ma finché c’è stato importava poco a tutti e nessuno ne parlava”. “Con la Calpurnia – prosegue – abbiamo consentito a migliaia di persone di vivere il Po! Con la Calpurnia è stato fatto turismo. Con la Calpurnia è stata fatta cultura.
Ma il turismo e la cultura avrebbero dei costi! La Calpurnia oggi non c’è più, e sicuramente non per nostro volere, ma noi continueremo ad occuparci instancabilmente di navigazione e turismo. Solo che lo faremo altrove”.
“Il Nuovo Viaggiatore Tour Operator – conclude Claudia Rossi – realtà tramite la quale in questi ultimi 2 anni abbiamo ideato e commercializzato gli eventi con Motonave Calpurnia, continuerà ad occuparsi di navigazione fluviale
Chi vorrà continuare a vivere il fiume, potrà quindi continuare a farlo…ma per ora non a Piacenza!
Si continuerà a salpare dai vari attracchi del lodigiano (alcuni dei quali sono a pochissimi chilometri da Piacenza) del Cremonese, ma anche dai Navigli Lombardi. Tutto questo grazie al sostegno della Provincia di Lodi e alla collaborazione con il Consorzio Navigare l'Adda. Collaborazione nata già nel corso del 2013 e solidificatasi nel 2014 grazie alle fortunata stagione eventi realizzata nel corso dell’estate. Un’altra importante collaborazione che continueremo a portare avanti è quella con gli armatori del Reggiano, e altri accordi si stanno concretizzando nel mantovano e fino al Delta del Po.
I nostri prossimi appuntamenti in navigazione sono previsti per il prossimo 31 dicembre: due eventi di Capodanno a bordo tra Jazz e buona cucinai con Motonave Mattei (Pizzighettone CR) e Motonave Stradivari (Boretto RE), abbinati a pernottamenti nel centro storico di Cremona, nelle Terre di Peppone e Don Camillo. Ed è già tutto sol out!”.