"È un percorso che, una volta concluso, porterà a gestire in modo condiviso le diverse funzioni di tipo ambientale, turistico, paesaggistico, lavorativo, inteso come sfruttamento da parte dell' agricoltura, di un fiume che non è solo molto bello e partecipato, ma anche da custodire con particolare attenzione". Queste le parole con cui il sindaco Dosi ha definito il "Contratto di fiume del Trebbia", per il quale questa mattina, sabato 29 Novembre, nel salone di Palazzo Gotico, si è svolto un secondo incontro dal tema "La gestione della risorsa idrica" e al quale hanno presenziato il sindaco, l'assessore della Sicurezza Territoriale, Difesa del Suolo e della Costa e della Protezione Civile, Paola Gazzolo, e Marco Monaci del Centro Italiano Riqualificazione Fluviale.
Oggi più che mai, in un momento caratterizzato da calamità naturali particolarmente preoccupanti, accordi bilaterali che soddisfino simultanemente i consorzi agricoli, le Istituzioni e le associazioni ambientaliste assumono un ruolo molto importante e urgente. Il sindaco non ha infatti esitato a definirlo un "modo per poter avere dei punti di riferimento perchè il fiume diventi una ricchezza per tutti e non un elemento di utilizzo solo per alcuni e, nei casi peggiori, di sfruttamento. La condivisione intorno all'utilizzo del Trebbia deve diventare patrimonio comune". Appare quindi evidente che la Provincia di Piacenza, così come la Regione Emilia Romagna, non siano sufficienti per mettere a punto un contratto talmente importante: si tratta infatti del primo contratto di fiume interregionale, che coinvolge anche la Regione Liguria e, in particolare, la Provincia di Genova. Gli accordi dovrebbero quindi giungere alla sottoscrizione, da parte degli enti coinvolti, di un contratto che impegna i sottoscrittori a rispettarne le clausole.
Per quanto riguarda la tempistica, infine, l'assessore Gazzolo ha dichiarato ai microfoni di Radio Sound95: "Credo che il tempo debba essere breve, ma finalizzato a condividere azioni comuni: questo contratto non deve rimanere sulla carta, ma deve diventare strategia per intercettare risorse europee e nazionali. Questo deve avvenire con una progettualità che vorrei partisse dal 2015". L'incontro di questa mattina non si è limitato a una conferenza informativa, ma è stato seguito da workshop a gruppi e da un conseguente confronto a sessione plenaria.