Accetta un passaggio a casa da parte dell'amico di un amico, quindi di una persona di cui pensava di potersi fidare, ma viene portata con l'inganno in una strada deserta e violentata nell'abitacolo di un furgone. E' l'avventura atroce che ha raccontato di aver vissuto una studentessa ventenne lodigiana una decina di giorni fa a Piacenza e di cui si ha notizia solo oggi, proprio nel giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Racconto ritenuto credibile visto che i carabinieri di Codogno, che si stanno occupando del caso, con la collaborazione dei colleghi piacentini hanno teso una trappola al presunto stupratore e l'hanno arrestato a Rivergaro, nel cantiere edile in cui sta lavorando in questo periodo. Si tratta di Y.E.V.L., un ecuadoriano di 41 anni, muratore, regolare in Italia e residente a Piacenza. L'episodio – riportato oggi dal Corriere della Sera – si inserisce in un contesto di apparente normalità. La ventenne insieme a un'amica era arrivata a Piacenza un sabato per andare a trovare un amico, anch'egli ecuadoriano, con il quale lavora ogni tanto in una discoteca.
Un normale pomeriggio tra amici, tra i quali c'era anche il 41enne ora in carcere. Pioveva, quel pomeriggio, e la ragazza – arrivata dal Lodigiano in treno – si stava attivando per raggiungere la stazione in taxi quando si è offerto il 41enne: "Ti do io un passaggio". La ragazza, sapendo che si trattava dell'amico di un amico, ha accettato. A quel punto si è ritrovata sul furgone dello straniero che però invece di imboccare il ponte sul Po si sarebbe infilato in una stradina secondaria, avrebbe fermato il furgone e avrebbe violentato la ragazza. La quale, una volta tornata a casa, ha raccontato tutto ai genitori. Da lì, visite al pronto soccorso poi alla clinica Mangiagalli di Milano, quindi la denuncia e l'operazione dei carabinieri. Ora il sudamericano è in carcere a Lodi.