Assolto dalla pesante accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia della compagna. E’ finito un incubo per un 40enne brasiliano che doveva rispondere dell’accusa di aver molestato una 13enne ecuadoriana che viveva in casa con lui. Una vicenda particolare, avvenuta per alcuni mesi del 2013, che ha visto la stessa ragazzina prima confidare i presunti abusi ad alcuni compagni di classe, fare ritorno nel suo paese d’origine e poi ritrattare il tutto e chiedere perdono. “Ho male interpretato certi gesti, chiedo scusa” avrebbe scritto in una lettera la ragazzina prima di lasciare l’Italia. La sentenza pronunciata dal collegio (presidente Italo Ghitti, giudici a latere Gianandrea Bussi e Ivan Borasi) ha accolto la richiesta di assoluzione portata avanti dall’avvocato difensore del brasiliano, Flavio Dalla Giovanna, alla quale si è associata anche la procura con il piemme Antonio Colonna. Le parti hanno evidentemente intuito che a dettare la volontà di denunciare le presunte violenze sarebbe stato il disagio patito dalla giovane per una situazione famigliare complessa e articolata, vissuta per di più in una fase delicata della crescita come è quella dell’adolescenza. Durante il processo sono stati ascoltati anche diversi compagni di scuola che avevano raccolto le confidenze della ragazza e che avevano poi fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri. Quegli stessi compagni cui la presunta vittima, dall’Ecuador, inviò successivamente mail e messaggi sui social network in cui ritrattava l’accaduto e chiedeva perdono. Oggi (20 novembre) in aula è arrivata l’assoluzione con formula piena. “Siamo soddisfatti – ha commentato l’avvocato Dalla Giovanna – riconosciamo anche alla procura la capacità di aver capito e interpretato una situazione molto complessa”.