Alberi tagliati al Parco provinciale, i tre indagati saranno processati

Rinvio a giudizio per occupazione abusiva di terreni, tentato furto, tentata truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Queste le accuse con cui il giudice Giuseppe Bersani ha stabilito che vengano processati i vertici del Consorzio nato nel Duemila per tutelare e conservare il Parco provinciale del Monte Moria, ampio terreno ai confini tra i comuni di Morfasso e Lugagnano. La vicenda è legata agli alberi tagliati nel parco provinciale e all’indagine eseguita dal Corpo Forestale dello Stato.

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Tre gli imputati: l’ex sindaco di Morfasso Marco Rigolli, che era il vicepresidente della coop agricola Parco Monastero (difeso dall’avvocato Lorenza Dordoni), il presidente della coop Casale del Sole Luigi Oddi (difeso dagli avvocato Monica Testa e Maria Cristina Gardella) e Giuseppe Cardiaci (difeso dall’avvocato Carlo Alberto Caruso e Maria Rosa Zilli), ex presidente coop Parco Monastero. Tutti i difensori, convinti dell’infondatezza delle accuse, hanno chiesto il non luogo a procedere.

I fatti, che risalgono al 2011 e fecero notevolmente scalpore, partirono da una serie di denunce di alcuni proprietari di lotti all’interno del parco legate all’abbattimento di alberi nel parco provinciale. Secondo l’impianto accusatorio del sostituto procuratore Emilio Pisante, il taglio degli alberi, su cui sovrintendeva la cooperativa Parco Monastero, non era stato concordato, da qui le ipotesi di furto. Inoltre, sempre secondo l’accusa, i tre imputati avrebbero falsificato contratti e avrebbero conferito terreni per ottenere fondi dalla Regione e non dalla Commissione europea per un ammontare di 741mila euro. Stamattina (19 novembre) in aula erano presenti anche alcune delle parti offese, ma nessuno si è costituito in giudizio. Il giudice ha deciso di rinviarli a giudizio e il processo inizierà il 10 febbraio davanti al giudice monocratico Giuseppe Tibis.