Difesa del suolo, gestione delle risorse idriche, snellimento della burocrazia, sicurezza e tutela del Made in Italy: sono stati i temi trattati quest’oggi nel corso di due incontri che Manuel Ghilardelli, candidato della Lega Nord alle prossime elezioni regionali del 23 novembre, ha avuto con i vertici di Coldiretti Piacenza e Confagricoltura Piacenza.
“Nel corso del mio mandato di Assessore Provinciale all’Agricoltura e alla Caccia abbiamo avuto modo di conoscerci e di lavorare insieme più volte – ha dichiarato Ghilardelli rivolgendosi alla platea dei partecipanti – e sapete bene che non sono qui a spendere parole ma a testimoniare un impegno concreto per un territorio che vivo sia come cittadino che come amministratore”.
“Prima di tutto, credo che sia necessario mantenere la massima attenzione sulla questione idrica, per verificare la possibilità di una modifica del deflusso minimo vitale, in particolare per quanto riguarda il Nure. La mediazione potrebbe essere importante in questo caso evitando integralismi e prese di posizione”, ha proseguito il candidato della Lega Nord.
Ghilardelli ha manifestato anche l’intenzione di esportare a livello regionale il progetto Adotta la terra, grazie al quale lo scorso anno sono stati distribuiti 250.000 euro che hanno permesso ad otto comuni della provincia di fare interventi concreti sul territorio e per il territorio.
“Non dimentichiamoci poi della sicurezza, argomento critico di questi tempi: gli agricoltori hanno paura di notte ad uscire nei campi a lavorare, mentre la mattina temono di aprire la porta dell’azienda e trovarla svaligiata. E’ importante attivare misure ad ampio spettro volte al miglioramento delle condizioni di sicurezza territoriale e di salvaguardia delle strutture aziendali, come servizi di vigilanza, sistemi integrati di videosorveglianza e polizze assicurative specifiche” ha concluso il candidato.
Unanime l’appello che i due presidenti di categoria, Luigi Bisi di Coldiretti ed Enrico Chiesa di Confagricoltura, hanno lanciato a Ghilardelli: “La nostra necessità più grande è avere un consigliere regionale che viva il territorio e che dialoghi con le realtà produttive che lo abitano e lo lavorano. E’ fondamentale un cambio di passo radicale, meno demagogia e un approccio più realistico. La Regione deve essere un ente amico, altrimenti è impossibile lavorare”.