Un incontro con la Coldiretti di Piacenza per ascoltare le richieste degli agricoltori piacentini e affrontare i temi chiave dello sviluppo del settore: la semplificazione amministrativa, le risorse idriche, le politiche di sostegno che può mettere in campo la Regione. Sono questi gli argomenti trattati dai candidati al consiglio regionale del Partito Democratico Paola Gazzolo e Alessandro Ghisoni, introdotti nella sede di Coldiretti dal presidente provinciale Luigi Bisi.
Ghisoni ha evidenziato le opportunità del nuovo assetto istituzionale che si profila con il ridimensionamento delle Province e i compiti dei consiglieri regionali: “Saranno le Unioni dei comuni gli interlocutori istituzionali privilegiati della Regione e sarà una grande opportunità perché avremo un livello di burocrazia in meno. Ho sempre pensato che la nostra responsabilità di consiglieri regionali in questo contesto di trasformazione delle istituzioni sarà ancora più grande. È una scommessa importante perché dovremo lavorare per affidare ai consiglieri regionali un ruolo di delegati veri sul territorio”. “Ci impegniamo a mantenere un contatto – ha aggiunto – con chi conosce il territorio in maniera costante nel tempo per l'intero arco del nostro mandato. La nostra Regione resta all'avanguardia per molti aspetti, ma è necessario cambiare passo su diversi temi, uno di questi è il rapporto con le imprese e i cittadini e la semplificazione. Dobbiamo rivedere radicalmente la legge regionale 20 sulla pianificazione territoriale, abbiamo bisogno di nuovi strumenti più flessibili e rapidi. Anche per il discorso delle autorizzazioni dobbiamo trovare nei funzionari regionali dei consulenti al servizio dei cittadini. Infine sulle risorse idriche mi spenderò per rivedere la normativa sul flusso minimo vitale e per valutare la realizzazione nuovi sbarramenti sul Nure”.
Paola Gazzolo ha sottolineato come da assessore alla sicurezza del territorio abbia dovuto gestire diverse emergenze: “Ho compreso quanto sia importante la velocità di risposta ai problemi e alle richieste. Ho imparato che la normativa attuale sulla tutela del territorio, invece che sulla sicurezza idraulica, è troppo orientata verso altre priorità. Un'altra criticità sulla quale intervenire è l'eccessiva impermeabilizzazione del terreno e, come sostiene il nostro candidato Stefano Bonaccini, dobbiamo dire uno stop al consumo di suolo per una piena valorizzazione delle aree agricole: due azioni da perseguire con grande forza. La guerra dell'acqua sul nostro territorio è stata in parte disinnescata grazie all'accordo con la Regione Liguria, ma ora servono altri strumenti per consentire una gestione integrata delle risorse idriche, con un nuovo lavoro comune per definire gli interessi complessivi del nostro territorio: l'acqua c'è ed è possibile gestirla in comune, non solo per il Trebbia ma anche per il Nure e l'Arda”. “Sulla montagna voglio proporre una grande alleanza – ha concluso – per un progetto di Appennino sicuro e convogliare le risorse destinate al dissesto alla cura del nostro Appennino e per sostenere l'agricoltura che c'è e anche svilupparne di nuova”.