Ghilardelli (Lega): “Ferniamo l’emorraggia di imprese femminili”

“Continua la lenta ed inesorabile moria di imprese in Emilia Romagna e purtroppo anche la provincia di Piacenza non è immune da questa epidemia”, è il commento di Manuel Ghilardelli, candidato della Lega Nord alle prossime elezioni regionali del 23 novembre, ai dati pubblicati nei giorni scorsi riguardo la situazione regionale.

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Il dato più sconfortante riguarda la situazione delle imprese femminili iscritte alla Camera di Commercio che tra il settembre 2013 il settembre 2014 hanno subito una contrazione del 6%. A Piacenza alla fine di settembre risultavano iscritte 6.489 imprese femminili, cioè il 21,2% delle imprese complessive. “La situazione sta assumendo dimensioni preoccupanti e non possiamo più nasconderci dietro la crisi: è importate mettere a punto azioni dedicate che incentivino e sostengano le imprese femminili perché sono una colonna portante dell’intera economia. Insomma, non devo essere io a spiegare che in quanto a carisma, creatività ed intraprendenza, le donne hanno una marcia in più”, prosegue Ghilardelli.

“Dove sono finiti gli incentivi all’imprenditoria femminile? Sono anni che non esistono più, ma si continua a parlarne creando false illusioni. In tutti i settori commerciali ci sono imprenditrici femminili capaci che lavorano ogni giorno con impegno ed entusiasmo, e ce ne sono altrettante che hanno desiderio di mettersi alla prova e trasformare in azienda le proprie idee e le proprie passioni. Il sostegno della Regione è fondamentale e deve trasformarsi da diritto in obbligo, da possibilità in opportunità”, prosegue il candidato della Lega Nord, “temi come l’accesso al credito, la riduzione delle imposte e contratti di lavoro accessibili sia per le imprese che per i dipendenti, sono temi centrali in questo momento di crisi così difficile”.

“E non dimentichiamo l’ampio tema della conciliazione tra lavoro e famiglia, anche questo diventato indispensabile per la sopravvivenza e il successo delle imprese femminili e/o familiari. Asili con rette sostenibili, maggior controllo sulle graduatorie per gli accessi, orari flessibili e sostegno economico per baby sitter e asili nido, non sono argomenti fantascientifici e irrealizzabili, ma rappresentano la realtà di un Paese evoluto con un’economia sana”, conclude Ghilardelli.