Il mondo agricolo rappresenta una colonna portante dell’economia emiliano-romagnola e in particolare del territorio piacentino. Un mondo fatto di imprenditori sempre più moderni ma al contempo legati alla più antica delle attività umane: il lavoro nei campi. Colonna portante dell’economia, dunque, ma ciò nonostante la categoria dei coltivatori diretti lamenta una distanza sempre maggiore dalla politica, soprattutto regionale che pur tanto potrebbe fare in termini prima di tutto di ascolto. I candidati del Pd in consiglio regionale alle elezioni di domenica 23 novembre Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari hanno chiesto e ottenuto di poter incontrare il mondo dell’agricoltura per tramite di una delle associazioni di categoria più importanti: la Coldiretti. Incontroche si è tenuto nella sede di palazzo dell’Agricoltura, in via Colombo, al quale hanno preso parte i vertici associativi (su tutti il presidente Luigi Bisi e il direttore Massimo Albano), i capisezione della provincia e un nutrito numero di imprenditori del settore.
La semplificazione è stata tra le prime esigenze messe sul tavolo dai coltivatori diretti: «La quantità di norme che viene prodotta dalla Regione sta strozzando le piccole aziende, soprattutto quelle della montagna che già vive il problema dello spopolamento». E proprio sulla funzione di tali aziende hanno insistito i vertici della Coldiretti: «Lavorare la terra ha anche una funzione sociale» hanno detto. Basti pensare, ad esempio, al ruolo di conservazione e tutela del territorio che viene ricoperto dagli agricoltori nelle zone appenniniche; un ruolo sempre più determinante anche in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico (tema più che mai attuale, purtroppo).
«Occorre una progettualità seria e concreta per riportare gli imprenditori, soprattutto giovani, nelle nostre zone collinari e montane e per fare in modo che non “scappino” quelli che già ci sono» hanno detto i candidati Tarasconi e Molinari raccogliendo le istanze degli agricoltori e sottolineando che in effetti lo sviluppo più ecosostenibile che si possa immaginare viene fatto proprio dai piccoli imprenditori agricoli dell’Appennino per i quali l’ambiente e il suo benessere sono fonte di vita e di reddito. «Non è impossibile, esistono progetti già realizzati in altre regioni dai quali si può e si deve prendere spunto» hanno aggiunto.
Il tema dell’acqua in agricoltura e del minimo deflusso vitale dei fiumi è un altro punto fondamentale tra quelli affrontati durante l’incontro: «Le politiche adottate sinora sono di perenne rincorsa ai problemi – hanno detto i candidati – nel tentativo di risolverli quando ormai è tardi. Anche in questo caso è necessario affrontare in modo serio e progettuale un argomento da cui dipendono la sopravvivenza del settore agricolo e la tutela dell’ambiente».
E per quanto riguarda la presenza sul territorio e l’ascolto, Tarasconi e Molinari hanno voluto ribadire anche con gli agricoltori quello che è diventato un punto fondamentale del loro programma: «Un giorno alla settimana saremo qui, sul territorio, aperti e pronti ad ascoltare problemi e a proporre soluzioni».