Giovedì 13 novembre si è tenuto nella sede della Circoscrizione n. 3 di Piacenza un incontro di approfondimento sulla Scuola pubblica fortemente voluto dalla lista l'Altra Emilia Romagna, che ha visto anche la partecipazione della candidata a Presidente della Regione Cristina Quintavalla. L'incontro, moderato dalla candidata piacentina Manuela Bruschini, ha visto l'intervento della segretaria Flc-Cgil Manuela Calza, della ex direttrice didattica Mariuccia Zavattoni, della rappresentante dell'Unione degli studenti di Piacenza Giulia Sacchetti, ed ha dato spazio alle testimonianze di docenti precari.
Partendo da un'analisi puntigliosa del documento 'La buona scuola', proposto dal governo Renzi con grande battage mediatico, le relatrici hanno messo in luce tutte le sfaccettature dell'annosa piaga del precariato nella scuola e le ambiguità della stessa proposta governativa; Manuela Calza ha sottolineato come le promesse 150.000 nuove assunzioni rappresentino in realtà soltanto la stabilizzazione dei docenti che già lavorano da anni nella scuola italiana richiesta con forza da anni dal sindacato, ed ha espresso perplessità sulla reale possibilità di concretizzarle rispettando (come peraltro previsto dal disegno Renzi) gli attuali vincoli finanziari. Mariuccia Zavattoni ha analizzato i costi umani ed organizzativi della mancata stabilizzazione del personale scolastico, evidenziando il netto e costante peggioramento delle condizioni di lavoro nelle scuole negli ultimi anni. La testimonianza di docenti precari ha denunciato l'impossibilità di costruire un progetto di vita e di crescita professionale per migliaia di giovani docenti motivati e competenti, costretti annualmente a cambiare sede di assegnazione e spesso anche disciplina di insegnamento, senza aver mai la possibilità di vedere gli effetti del proprio lavoro e sottoposti alla spada di Damocle delle chiamate annuali. Giulia Sacchetti, rappresentante dell'Unione Studenti di Piacenza, in un appassionato e competente intervento ha demolito uno per uno i presupposti della 'Buona Scuola ' , puntando il dito contro un concetto di valutazione e merito che toglie dignità professionale ai docenti e decostruendo i presupposti culturali dell'attuale orientamento fortemente spinto dal Governo, tutto teso ad addestrare gli studenti alla risoluzione di test e a misurarne le performances in una logica puramente quantitativa e di cosiddetta 'eccellenza'. In tutti gli interventi è emersa la profonda distanza tra la 'Buona scuola' della proposta governativa e la lunga tradizione improntata ad una visione complessa e solidale alla base delle migliori esperienze della scuola italiana, così come la denuncia di un'impostazione fortemente aziendale contenuta nella proposta del governo.Una platea interessata e competente ha sottolineato con interventi e domande la correttezza del percorso del dibattito e della condivisione sottolineando che un semplice questionario non può essere la risposta corretta al disastroso stato della scuola.
La candidata Presidente de l'Altra Emilia Romagna ha concluso i lavori illustrando le proposte della lista per il rilancio della Scuola pubblica: tra esse, le più significative riguardano l'istituzione in Regione di un reddito di formazione per gli studenti, che consenta di colmare il divario sociale sempre più drammatico che oggi compromette il diritto all'istruzione universitaria per ragazze e ragazzi di famiglie non abbienti, e la riduzione dei trasferimenti di denaro pubblico alle scuole paritarie, che nella nostra regione raggiungono cifre molto consistenti a discapito della qualità dell'istruzione pubblica."