CENTEMARO: “SCUOLA E LAVORO, COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO”

Un incontro per trattare un tema centrale e quotidiano come l'istruzione e il mondo del lavoro alla presenza dell'onorevole Elena Centemaro, dei candidati regionali di Forza Italia Fabio Callori, Federica Sgorbati e Wendalina Cesario. Un problema, quello del lavoro, sentito da Nord a Sud nel Paese, e che ha messo in ginocchio soprattutto il settore delle piccole e medie imprese: “La soluzione? Creare lavoro e, soprattutto, occasioni per nuove aziende di insediarsi sul territorio, eliminando i lacci burocratici che una Regione centralistica in questi anni ha alimentato. Solo cambiando colore alla Regione – sottolinea Fabio Callori – con Forza Italia che faccia da traino alla coalizione di centrodestra, possiamo davvero far tornare Piacenza protagonista delle scelte che condizionano la nostra provincia in tutti i suoi aspetti”. L'intreccio tra il mondo della formazione scolastica e quello dell'avviamento alla professione è alla base di una Regione autonoma dal Governo centrale e che ha a cuore il futuro delle giovani generazioni: “Il Governo Renzi  – spiega l'onorevole Elena Centemaro – ha dato vita ad un fortissimo accentramento: dal disegno Del Rio alla riforma costituzionale. Secondo questo modello, tra lo Stato e il cittadino non deve esserci nessuna intermediazione: l'eliminazione delle Province, in questo senso,  implica lo svuotamento del principio democratico secondo cui i cittadini sono chiamare a votare i propri amministratori. Nella legge di stabilità, che in questi giorni stiamo discutendo nelle commissioni, vengono aboliti tutti i distacchi di docenti presso le associazioni professionali che si occupano di formazione e ricerca nel mondo scolastico.  Forza Italia ha sempre cercato di improntare la visione dello Stato in modo opposto: più forza ai cittadini, meno peso allo Stato. Votare Forza Italia significa votare persone che hanno questa idea dello Stato e delle istituzioni. Il programma di Callori è molto concreto: il problema del lavoro, della sicurezza e della formazione sono temi molto sentiti in tutto il Paese. La Lombardia ha investito molto nell'intersezione tra la scuola e il mondo del lavoro: in particolare nell'istruzione professionale, attraverso l'accreditamento e finanziamenti europei sui tirocini, sull'apprendistato, abbiamo speso 1,42 milioni per giovani tra 15 e 29 anni e 260mila euro per i giovani che non studiano e non lavorano. Tutto ciò ha contribuito a 13mila nuove assunzioni di giovani usciti dalla scuola. Certo, per realizzare progetti seri è necessario trovare una solida partner partnership tra Regione e imprese,  tra pubblico e privato”. “Oggi – conclude Callori – in una società in cui i giovani arrivano da ogni parte dell'Unione Europea, abbiamo il dovere di formare ragazzi che abbiano competenze trasversali forti. Sono le aziende stesse che devono indicare i percorsi da intraprendere, sia per i giovani che per gli adulti. E' un dovere che abbiamo nei confronti delle giovani generazioni e, soprattutto, per il futuro del nostro Paese”. 

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