"Chiedo al sindaco di Piacenza di fare più controlli in questo quartiere". Era una via Pozzo blindata quella che ha ospitato l'ennesimo presidio di Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, in una zona sensibile. Questa volta è toccato al quartiere Roma, tra i più difficili sui fronti sicurezza e integrazione. Accolto da un centinaio di sostenitori, Salvini è arrivato verso le 18.30 non prima di incontrare nella sede di via Vaciago alcuni agricoltori per ribadire la sua contrarietà al l'embargo contro la Russia che, a suo dire, penalizza solo i produttori italiani.
Ma era in via Pozzo che tutti lo aspettavano, dopo il putiferio che si era scatenato a Bologna nei pressi del campo rom, con l'assalto degli appartenenti ai centri sociali alla sua auto. Nel quartiere Roma, invece, Salvini è stato accolto tra gli applausi, a parte qualche fischio e invito: "Vai a lavorare", che però non ha coperto l'entusiasmo dei militanti. "Non servono rivoluzioni, basterebbe solo far rispettare le leggi" ha ribadito. "Non siamo contro l'immigrazione, purché sia sotto controllo. Non è la guerra del bianco contro il nero ma così non si può andare avanti. Le regole prima di tutto".