Il Piacenza affonda, e non solo perché il terreno di gioco del Comunale di Abano Terme è una sorta di laguna di Venezia ma anche perché i biancorossi non riescono a trovare la quadra in un match regolato dai padroni di casa, massicci in fase difensiva, penetranti e velenosi in attacco. Il Piacenza perde 4-2 contro un Thermal Abano Teolo sorprendente. I quattro risultati utili ottenuti nelle ultime partite dai padroni di casa (una vittoria e tre pareggi) avevano fatto presagire qualcosa, ma mister Monaco non avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte a una squadra così in forma dal punto di vista fisico e tanto lucida sotto l’aspetto tecnico. Le cose si mettono male già al 14esimo quando Franciosi corona un ottimo contropiede concludendo alle spalle di Di Graci. Lisi sulla fascia sinistra macina chilometri e trova sempre a disposizione un presente Girometta, oggi a sostituire bomber Marrazzo. Benissimo anche Orlandi, dall’inizio alla fine vorace su ogni pallone e che al 38esimo firma il pareggio raccogliendo un rimpallo in area avversaria e concludendo in porta. Ma la gioia dura poco: al 41esimo Rocco viene atterrato in area e l’arbitro fischia il calcio di rigore trasformato da Cacurio. Al 19esimo del secondo tempo Girometta raccoglie di testa un perfetto cross di Zanardo, subentrato a Lisi, e insacca per il 2-2. Esattamente come nel primo tempo pero’, la gioia dura pochi minuti: al 24esimo Franciosi, autore del primo goal, trasforma con maestria un calcio di punizione dal limite dell’area, approfittando anche di un tuffo non da manuale di Di Graci che tocca senza respingere. Al 41esimo l la pietra tombale: il bravissimo Rocco entra in area, dribbla Di Graci e calcia nella porta sguarnita. In tuffo Minasola respinge usando però le mani. Calcio di rigore trasformato dallo stesso Rocco e definitivo, impietoso 4-2. Il campo al limite del praticabile non può essere una scusa, era la stessa palude su cui giocavano gli avversari. No, il Piacenza è sceso in campo poco lucido in difesa, con il Thermal che ha mostrato una capacità di ripartenza che ha messo in crisi Mei e colleghi, incapaci di far fronte agli affondi e troppo spesso superati. Mauri ha smistato i soliti palloni ma in fase di finalizzazione è mancata quell’idea in più. Certo al portiere del Thermal, Merlano, oggi mancava solo la tuta dell’uomo ragno però le occasioni sprecate sono state davvero troppe. Quando la partita ha cominciato a innervosirsi, poi, Girometta, Mei e Lisi hanno iniziato a perdere troppo facilmente la testa. Mister Monaco è uno che di scuse non ne cerca mai, ed è il primo ad ammettere le numerose carenze in ogni reparto, però riserva una stoccata per l’arbitro accusato di aver avuto il fischietto troppo facile: può darsi, sul primo calcio di rigore si può discutere, però l’impressione è stat quella di una squadra confusionaria e scarica.