Patronati: “Con i tagli a rischio servizio per 50mila piacentini ogni anno”

 Con i tagli previsti dalla legge di Stabilità saranno a rischio i posti di lavoro e i servizi rivolti ai cittadini dei patronati del territorio. E’ per denunciare questa situazione che i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, insieme all’Acli, in mattinata hanno tenuto una conferenza stampa, sia per rendere note le iniziative di moblitazione che per mettere in guardia i piacentini sui rischi che si corrono. 

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A Piacenza e provincia, a usufruire degli uffici dei patronati sono circa 50mila piacentini ogni anno, il 20% della popolazione totale. A livello locale è prevista il 15 novembre la raccolta firme contro i tagli con un banchetto informativo in centro storico, anche se ogni sindacato ha segnalato che presso i propri uffici è comunque possibile firmare la petizione. 
Inoltre, il 17 novembre è in programma la manifestazione regionale a Bologna con serrata totale di tutti i patronati. 

“Questo governo scambia i diritti per privilegi” è stato premesso in conferenza stampa, con la sottolineatura che questa politica “intende smontare il sindacato”. 

Un  lavoro costante, quello dei patronati, che seguono il cittadino in tutte le pratiche – dalla nascita alla morte – e che con questi tagli verrebbe messo a rischio. “E’ alquanto improbabile che un 80enne possa utilizzare i siti internet attivati dall’Inps, per esempio, per il proprio Cud” è stato rimarcato. 

Servizi che oggi sono totalmente gratuiti e vengono pagati da 20 milioni di italia ma ai quali possono accedere tutti, circa 50 milioni di persone. 

Nel Piacentino sono 30 gli operatori e circa un terzo, con la perdita di 130 milioni di euro su un totale di corca 430, rischierebbero di rimanere a casa. 

A livello nazionale, poi, è attivo il sito http://www.titutelmiamo.it sul quale è possibile visionare tutte le attività svolte dai patronati.

Al tavolo dei relatori erano presenti Ivo Busacchini e Claudio Malacalza della Cgil, Ivan Bersone della Cisl, Vincenzo Guerriero della Uil e per i vari patronati Pamela Piacentini, Paola Martini, Raffaella Albanesi e Roberto Agosti.