“Sono venuto con vero piacere a sostenere la candidatura dell’amico Pollastri, perché Andrea c’è sempre. E’ stato determinante per la fondazione e il radicamento del nostro movimento e so che è una persona su cui si può fare sicuro affidamento. E’ una forza di questa terra e se fossi piacentino lo voterei ad occhi chiusi; voi che potete fatelo”. E’ l’investitura che il Vice Presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ha voluto attribuire quest’oggi ad Andrea Pollastri, candidato di Forza Italia alle prossime elezioni regionali. Nel corso del suo intervento a Piacenza, il Sen. Mantovani ha tratteggiato le principali differenze tra il sistema emiliano-romagnolo e quello lombardo, “un esempio di buon governo a cui ispirarsi, basato sulla libertà, di istruzione, di cura, sulla valorizzazione dell’autonomia del privato e sulla sussidiarietà.”
“Occorre liberare tutte le risorse che vi sono nella società – ha detto – dobbiamo dare segnali di novità, di rinnovamento, di fiducia, di partecipazione. Con la sussidiarietà in Lombardia noi riusciamo ad attuare importanti risparmi e favorire la libertà di partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Pensate che il costo del personale regionale in sanità in Lombardia è di 19,8 Euro per cittadino, in questa Regione arriva a 37,1 Euro”.
Molti altri i temi toccati dal Vice Presidente della Lombardia, dalle tasse al lavoro, dall’immigrazione (“chi viene qui rispetti prima le nostre leggi e paghi le tasse come tutti”) ai giovani: “Se i giovani non hanno lavoro noi guastiamo un’intera generazione: è una responsabilità che noi amministratori dobbiamo tenere ben presente. “
Nel ringraziare il Vice Presidente Mantovani, il consigliere Pollastri ha ricordato il suo impegno in Regione in particolare sul tema della sanità e dei servizi sociali, criticando il sistema che la sinistra “vuole imporre, un modello che punta sull’accentramento a scapito dei servizi. Noi proponiamo un modello dove al centro sono i bisogni dei cittadini”. Pollastri e Mantovani hanno proseguito il tour a Fiorenzuola, affrontando con amministratori ed elettori i temi locali, in particolare il contrastato progetto del Presidio Ospedaliero, per poi chiudere in Val Trebbia.