Elezioni regionali in Emilia Romagna, ma anche un occhio ai trasporti in vista di Expo 2015 e un accenno alla decisione della Lega di ritirare la costituzione di parte civile nei confronti dell’ ex tesoriere Francesco Belsito, accusato di aver sottratto fondi al Carroccio. Roberto Maroni, in visita a Piacenza, si ferma a parlare proprio di questi due punti con i cronisti che lo attendono, prima di entrare in sala dove sono stati presentati i candidati leghisti alle prossime regionali.
Un appuntamento elettorale che Maroni definisce molto importante per una regione, come l’ Emilia Romagna, “con cui confina la Lombardia, che io governo, e con la quale abbiamo tante cose in comune. Inoltre questa è l’ occasione per la Lega di dimostrare che la realtà conferma i sondaggi che ci danno in crescita”.
Con "Bobo", come lo chiamano i militanti piacentini, parliamo poi di Piacenza, terra di confine, a 50 chilometri da Expo ma servita non bene dal trasporto locale. “Io sono di natura molto generoso – afferma il governatore lomardo – ma non posso essere io a risolvere i problemi delle altre regioni. Tuttavia voglio collaborare con le altre regioni affinchè ci sia la massima affluenza possibile a Expo.
Queste tratte sono di competenza di Ferrovie dello Stato e non delle singole regioni. Se il governo Renzi taglierà i trasferimenti alle regioni per il trasporto pubblico locale diventa un problema serio ma in questo caso è il governo che non fa ciò che dovrebbe fare”.
Anche se in Lombardia c’è Trenord, società costituita al 50% da Ferrovie Nord Milano e Trenitalia, questa società si occupa del trasporto all’ interno del territorio lombardo.
“I collegamenti che originano fuori dalla Lombardia – dice Maroni – non sono di mia competenza. Chi è interessato, anche in Emilia, faccia il piacere di chiedere al governo di modificare la legge di stabilità. Non si può chiedere un potenziamento dei collegamenti da una parte e dall’ altra tagliare i fondi per il trasporto pubblico”.
Infine una breve parentesi sulla vicenda Belsito, con via Bellerio che ha deciso di ritirare costituzione di parte civile nel processo contro l’ ex tesoriere: “Non so perché sia stata presa questa decisione – afferma Maroni – ma evidentemente Salvini avrà avuto le sue buone ragioni. Gli parlerò per capire il perché, dato che noi ci eravamo costituiti”.
Maroni ha poi incontrato alcune sigle sindacali appartenenti alle forze dell' ordine con le quali ha affrontato il pressante tema della sicurezza legata nella nostra città anche all' immigrazione. Quando era ministro dell' Interno ha ricordato di aver fatto leggi contro l' immigrazione clandestina e chi arriva in Italia, senza dichiararsi richiedente asilo, è tale.
L' ex segretario federale ha rimarcato che chi viene nel nostro paese paga due o tremila dollari e una volta arrivato qui è costretto a delinquere e dunque i reati aumentano.
"Siamo stati accusati di essere razzisti – ha aggiunto – ma abbiamo fatto una manifestazione per dire no a Mare Nostrum però gli italiani non ce la fanno più e così non si può più andare avanti.
Alla manifestazione di Milano, lo scorso 18 ottobre, non c'erano i leghisti duri e puri, quelli di una volta, ma mamme con i bambini e la gente comune, c'erano le famiglie preoccupate per quella che è un' emergenza. Andiamo a prendere i barconi fin quasi in Libia, e ci spingiamo ben oltre l' area delle acque internazionali a noi assegnata".
L' ex numero uno del Viminale ha ricordato che con il paese del deposto e ucciso Colonnello Gheddafi, esistesse un accordo bilaterale oggi non più esistente: smantellato come il "pacchetto sicurezza" da lui ideato.
Infine l' esponente leghista ha espresso la propria contrarietà all’unificazione delle forze di polizia.