“Istituire un Tavolo per la trasparenza sulla centrale di Caorso e sulla sua dismissione con uno dei primi atti della nuova Giunta regionale”. Così Paola Gazzolo e Alessandro Ghisoni, candidati alle elezioni regionali del 23 novembre, intervengono in merito al futuro dell’unico stabilimento nucleare presente nella nostra provincia. “Abbiamo già formulato questa richiesta a Stefano Bonaccini, il nostro candidato Presidente, e gliene parleremo in modo ancor più approfondito quando farà visita a Piacenza nell’ambito delle iniziative della sua campagna elettorale”.
“Il Tavolo – continuano – dovrà avere natura interistituzionale e dovrà comprendere, oltre agli amministratori locali di Caorso e dei comuni limitrofi, anche i parlamentari piacentini, i rappresentanti di Sogin, le forze sindacali e gli esponenti della Commissione regionale sulla dismissione della centrale, strumento tecnico di supporto al lavoro del Tavolo”. “Al tempo stesso – aggiungono Gazzolo e Ghisoni – un’attenzione particolare andrà riservata al contributo prezioso dalle associazioni ambientaliste, dell’intero territorio e della comunità di Caorso, con cui deve essere alimentato un canale di informazione e confronto costante: il decommisioning è un tema fondamentale su cui serve agire con la massima partecipazione e all’insegna del dialogo”.
Sul luogo destinato allo stoccaggio del materiale radioattivo, i candidati ricordano come “da sempre la Regione abbia manifestato completa indisponibilità ad accoglierlo a Caorso e in tutta la Provincia di Piacenza, considerate le caratteristiche del territorio esposto a rischio sismico e di allagamenti”. “Nella definizione della mappa dei siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale – puntualizzano – chiediamo già da ora a Sogin anche il coinvolgimento e la consultazione delle Regioni e questo sarà un tema su cui ci si confronterà anche a livello del Tavolo per la trasparenza”. Da Gazzolo e Ghisoni giunge inoltre disco verde all’idea di valorizzare ulteriormente le attività della Scuola di Radioprotezione, per farne una nuova eccellenza nel panorama formativo e scientifico piacentino.
“Bisogna mettere a frutto in modo completo e sistematico le competenze elevate che si sono formate in questi anni nel campo del nucleare ed il potenziamento delle attività della Scuola è il modo migliore per farlo”, sostengono. “L’obiettivo deve essere quello di fare di Piacenza la capitale delle future dismissioni e, per raggiungerlo, serve attingere ai finanziamenti in arrivo dall’Europa: un’opportunità da non perdere perché la nostra provincia si affermi come un punto di riferimento all’avanguardia su scala nazionale e internazionale”.