Farmaci fuorilegge per aumentare la produzione di latte, Nas negli allevamenti

Associazione a delinquere finalizzata al commercio e somministrazione di medicinali veterinari di provenienza illecita. E' l'accusa di cui devono rispondere sette indagati, uno dei quali (un veterinario libero professionista) è finito in manette, nell'ambito di una maxi-indagine coordinata dalla Procura di Brescia ed eseguita dai carabinieri del Nas a partire dala provincia di Cremona per poi "allargarsi" ad altri territori. Nove province in tutto quelle toccate dall'indagine e tra queste c'è Piacenza dove ieri sono state effettuate delle perquisizioni. Un'indagine clamorosa che avrebbe smantellato un traffico illecito di farmaci che arrivavano in Italia grazie a strane triangolazioni commerciali con Paesi extraeuropei e veniva utilizzati per aumentare la produzione di latte negli allevamenti di bestiame. 

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Il veterinario fermato dai militari dell'Arma, insieme agli altri indagati – professionisti del settore zootecnico – è stato trovato in possesso di una quantità ingente di farmaci veterinari privi di registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio (due quintali circa di specialità medicinali comunitarie ed extracomunitarie, 20 chilogrammi di polvere anonima, verosimilmente antibiotico, e 500 confezioni di farmaci di provenienza extra Ue). L’indagine, avviata – come si diceva – dal Nas di Cremona lo scorso aprile, ha permesso di far luce su un vasto traffico illecito di somatotropina bovina, triangolata da paesi extra Ue e venduta in flaconi e siringhe ad allevatori di bovini da latte insieme ad altri farmaci veterinari, provenienti dal «mercato nero» privi, quindi, di prescrizione e registrazione nonché irregolarmente introdotti in Italia, che servivano a far aumentare fino al 20% la produzione di latte del bestiame trattato.

Dall'inizio dell'indagine le perquisizioni, eseguite dai militari all’interno di aziende commerciali e zootecniche, hanno portato all’ulteriore sequestro probatorio di 16 allevamenti, 4.079 capi di bestiame, 55 kg di sostanze farmacologicamente attive (tipo aspirina ed antibiotici) illegali e da sottoporre ad analisi, centinaia di confezioni medicinali veterinari irregolari, registri di carico e scarico di farmaci veterinari irregolarmente compilati, nonché 80mila litri di latte sottoposti a vincolo sanitario, per un valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro.