«L’Emilia Romagna deve assicurare politiche per la prevenzione dei maltrattamenti sulle donne e del femminicidio». Lo sostiene Silvia Testa, candidata al consiglio regionale di Lega Nord, che interviene in seguito alla notizia dell’arresto del pluripregiudicato ecuadoriano arrestato mercoledì per violenza, persecuzione, lesioni e minacce ai danni della compagna.
«La legislazione regionale in questo campo – continua – è del tutto assente: è necessario agire al più presto in quanto le cifre sono allarmanti». Stando ai dati diffusi nel 2013 dalla Casa delle donne di Bologna e riportati anche sul sito della Regione, sono infatti 908 le donne assassinate a partire dal 2005, il 60 percento delle quali aveva o aveva avuto una relazione di intimità con l’omicida. «Una linea di interventi – aggiunge Testa – è possibile e rientra nelle funzioni dell’ente, come dimostra l’impegno della Lombardia che mette a disposizione supporto qualificato con avvocati specializzati e fondi per la tutela delle donne maltrattate o a rischio maltrattamento».
«La violenza sulle donne – spiega l’esponente del Carroccio – presenta conseguenze sociali notevoli, con costi diretti a livello individuale e ricadute indirette sul sistema socioeconomico: è impensabile lasciare sole le donne in simili condizioni e poi magari vedere gli aguzzini a piede libero dopo la denuncia. Purtroppo, per un problema così delicato e al tempo stesso diffuso, molto spesso si arriva troppo tardi quando l’omicidio è già stato consumato. Non è stato così nell’ultimo caso di violenza accaduto a Piacenza, grazie al corpo di Polizia municipale al quale va il mio plauso per il loro operato. Tuttavia, va offerto un aiuto sicuro a chi ne ha bisogno prima di giungere a conseguenze irreparabili».