Dopo la visita di Mauro Bergamasco, finalmente, il Museo del Rugby ha aperto le sue porte al pubblico con la sua inaugurazione. Tanti sono gli appassionati e curiosi che hanno preso la palla al balzo per visitare sin dalle prime ore una delle collezioni di cimeli della palla ovale più ricche del mondo. Tanta è la soddisfazione del presidente del Museo Corrado Mattoccia: "Il mondo del rugby è una famiglia allargata e quando c'è un evento come questo è anche l'occasione per rivederci tutti. Ho visto anche Salvatore Bonetti, il primo capitano dell'Italia nella prima partita della nostra Nazionale contro gli All Blacks. Io sono molto felice che ci sia qui tanta gente e sono veramente orgoglioso di quello che abbiamo fatto"
L'assessore allo sport Cisini: "Si sono arrivati tanti appassionati che attendevano con ansia la possibilità di vedere il Museo da vicino. Un riconoscimento per la città di Piacenza e per il nostro Rugby"
Ancora prima di vivere la sua inaugurazione, fissata per domani, giovedì 30 ottobre, alle ore 11:30, il Museo del Rugby di Palazzo Gotico ha già ricevuto una visita illustre: questa mattina, accompagnato dal sindaco Paolo Dosi e dall'assessore allo sport Giorgio Cisini Mauro Bergamasco, che con la Nazionale Italiana ha raccolto oltre 90 gettoni, ha potuto per primo toccare con mano i cimeli di questa antichissima disciplina. Tra le fotografie e le divise da gioco non potevano ovviamente mancare i ricordi di uno dei pilastri della rappresentativa azzurra.
"Speriamo che la storia continui in maniera positiva – attacca Bergamasco – io sono qui non solo come giocatore, ma anche come co-fondatore del museo. Sin dall'inizio ho creduto in questo progetto che il presidente Corrado Mattoccia ha messo in piedi. In italia mancava un'iniziativa di questo genere che potesse descrivere la storia della disciplina a livello mondiale. Ci sono oltre 1600 maglie, ma ci sono tanti cimeli, scarpe, protezioni, foto e tanto altro ancora. Penso che questo museo sia importante in prospettiva e per i giovani che possono recuperare le esperienze del vissuto di altri atleti e di altre epoche per poi utilizzarlo nel loro presente a livello di valori e di lealtà. Ci sono vari "pezzi" che fanno venire la pelle d'oca. Quando sento Corrado raccontare le storie di queste maglie mi emoziono sempre come un ragazzino"
Pochi sanno che Mauro Bergamasco aveva iniziato la propria carriera in Nazionale proprio qui a Piacenza: "Nel 1998 fui convocato in Nazionale per il test match Italia – Argentina che si giocò proprio qui a Piacenza. Non entrai nemmeno un secondo in quella gara, ero comunque felicissimo. Per me quella era la prima convocazione in azzurro"