Borgo Faxhall, il progetto alternativo proposto dal Movimento 5 Stelle

Borgo Faxhall, dal Movimento 5 stelle un progetto alternativo a quello studiato dall’amministrazione comunale. L’hanno spiegato oggi in conferenza stampa i consiglieri comunali del 5 Stelle, Mirta Quagliaroli e Andrea Gabbiani.

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PROGETTO UNITARIO AREA EX SIFT-COMPARTO BORGOFACSAL

LINEE GUIDA PER LA MODIFICA DELL’ASSETTO URBANISTICO E DELLA CONVENZIONE

PROPOSTA DI MODIFICA

Il Consiglio Comunale di Piacenza è chiamato ad approvare le “linee guida” per la modifica del Progetto Unitario e della Convenzione relativi all’area ex SIFT-Comparto Borgo Facsal, compreso fra Piazzale Marconi, Via Primogenita, Piazzale Roma e la ferrovia.

 

La proposta presentata dalla Giunta sembra soprattutto finalizzata a  concludere al più presto  un  accordo con la Proprietà dell’area e con i Gestori delle attività commerciali, ma, così facendo, sacrifica  gli obiettivi urbanistici strategici che il Comune si era dato e che hanno  giustificato l’intervento su quest’area da parte di privati, tramite convenzione con il Comune stesso.

 

Tali obiettivi erano:

  • la costruzione della nuova autostazione che, secondo l’originale progetto comunale approvato dal Ministero dei Beni Culturali era al piano terra dell’attuale Borgofacsal, per fare di questa zona il centro intermodale di tutti i mezzi di trasporto passeggeri:  treni, bus extraurbani e  urbani, automobili;
  • l’ampliamento di Via Primogenita e del suo marciapiede e la realizzazione di un portico aperto lungo il marciapiede  stesso;
  • il recupero e la valorizzazione delle mura cinquecentesche e degli edifici storici contigui; 
  • la creazione di ampie aree verdi di rispetto dei monumenti e per la fruizione dei cittadini , ripristinando la continuità delle mura e del vallo (un tratto del Facsal nord, da cui la denominazione di Borgo Facsal data all’edificio  sovrastante le mura);
  • la realizzazione di un parcheggio pubblico destinato all’uso prevalente dei pendolari piacentini;
  • la destinazione dello scalo ferroviario militare di Via Pisoni  a parcheggio pubblico e dell’ortomercato comunale di Via Colombo a servizi delle Poste.

 

Tutte queste funzioni erano previste dal progetto unitario approvato nel 1990 dal Consiglio Comunale sulla base del PRG 1980, che vincolava all’uso pubblico l’intera area, compresa la parte di proprietà privata. Il PRG  consentiva ai proprietari, purché convenzionati con il Comune, di effettuare l’intervento.

 

La prima convenzione, stipulata nel 1996,  autorizzava la Proprietà a costruire   un     edificio per attività terziarie e relative autorimesse sotterranee in Piazzale Marconi (l’attuale Borgo Facsal) e l’obbligava   a:  realizzare al piano terra  la stazione delle corriere,  riportare alla luce le mura cinquecentesche, ampliare Via Primogenita  e  cedere gratuitamente al Comune l’autostazione e  tutte le aree private  esterne.

 

Successivamente il PRG 1998 revocava il vincolo di destinazione pubblica dell’area ex Sift,   e le attribuiva  la classificazione urbanistica di area edificabile privata, soggetta a Piano Urbanistico Attuativo, con destinazione terziaria/residenziale, convalidando, di fatto,   quanto previsto dalla delibera del Commissario Straordinario del 1994 e  cioè:

  • l’aggiunta di un corpo   di fabbrica privato, costruito a cavallo delle mura in Piazzale Roma  (tuttora vuoto), e di un altro sotterraneo, per usi commerciali,  da erigere lungo Via Torricelle,  a ridosso delle mura (mai costruito);
  • lo spostamento della stazione delle corriere all’esterno, nell’ex vallo delle mura, al posto del parcheggio dei pendolari, che è successivamente stato previsto sull’ex area Rialzo della ferrovia, lungo il primo marciapiede.

 

Caduto il  vincolo di destinazione pubblica, la posizione del  Comune nei difficili rapporti di contrattazione con la Proprietà si è ulteriormente indebolita.

 

Oggi, l’intero edificio è diventato un centro commerciale e per uffici e tutte le aree, che dovevano essere cedute per usi pubblici, ne sono diventate  pertinenze. Non solo le aree non sono state cedute, ma  quasi nessuna delle opere pubbliche previste dal progetto unitario  comunale del 1990  è stata attuata e oggi la situazione è talmente compromessa che  risulta impossibile realizzarle tutte  in quest’area. 

 

La proposta di linee guida sottoposta al Consiglio Comunale riesce a incastrare negli  spazi liberi residui e intorno al troncone delle mura riportate alla luce: ben 546 parcheggi pubblici, 22 stalli per le corriere, la relativa viabilità e frammenti di verde.

Forse può risolvere, così,  il contenzioso con le controparti,  ma non può restituire ai piacentini l’ampiezza, la qualità  e l’accessibilità degli spazi pubblici necessari per riqualificare l’intera zona e realizzare un centro intermodale passeggeri adeguato alle   esigenze presenti e future della città.

Inoltre appare anche economicamente svantaggiosa per il Comune, che dovrebbe sostenere ingenti costi per l’acquisizione di locali per uffici, risarcire diritti edificatori non sfruttati dalla Proprietà, cedere gli edifici di Via Scalabrini e di Via Verdi e l’area del mercato ortofrutticolo e realizzare: l’autostazione sulla piattaforma di cemento armato a ridosso delle mura, i parcheggi, la viabilità e il verde.

 

Per i motivi che abbiamo sopra accennato, riteniamo  che la soluzione prospettata dalla Giunta non risolva, ma anzi peggiori i problemi urbanistici e della mobilità di questa zona e che le inadempienze della convenzione si risolvano con scambi economici  svantaggiosi per il Comune e, quindi, per la  collettività.

 

L’Assessore Bisotti ha dichiarato che le linee guida per l’accordo tra il Comune  e la Società Coemi e il Consorzio commerciale Borgo Faxhall non sono blindate e che  la Giunta prenderà  in considerazione proposte  di modifica purché offrano soluzioni migliori.

 

E’ sensato e  doveroso affrontare la questione  in una prospettiva urbana  più ampia e di lungo periodo e non limitata al   perimetro dell’area ex Sift.

 

In questi giorni si sono verificate importanti novità che aprono orizzonti più ampi ai fini della revisione dell’assetto urbanistico del comparto urbano compreso fra Piazzale Marconi, Piazzale Roma e la ferrovia.

Infatti l’Amministrazione Comunale ha concordato, con il  Ministero della Difesa,  la concessione al Comune dello scalo ferroviario militare di Via dei Pisoni, inoltre  ha sottoscritto, con alcuni operatori della logistica,  un accordo per la realizzazione di un primo stralcio dello scalo ferroviario merci nel polo logistico di Le Mose, dove verrà  in seguito trasferito tutto l’attuale scalo merci ferroviario, situato fra la stazione e la circonvallazione nord.

 

Questi due fatti permettono  di  pensare già oggi a soluzioni diverse e più funzionali  dal punto di vista urbanistico.

 

 

Le accenniamo schematicamente.

 

Fase 1, temporanea

 

L’autostazione si realizza   nell’ampia area dell’attuale  scalo ferroviario militare di Via dei Pisoni, una volta ottenuta la concessione, e nel contiguo ex mercato ortofrutticolo comunale.    Sul piazzale dello scalo ferroviario si ricavano  gli stalli delle corriere e un  parcheggio pubblico. L’area e gli edifici del mercato ortofrutticolo possono essere adibiti a biglietteria e servizi  dell’autostazione e altri parcheggi. La spesa è  certamente molto  inferiore a quella prevista dalla bozza di linee guida e il Comune può fare l’intervento su aree di proprietà o  a sua disposizione, in tempi certi, senza dipendere da  altri e senza eseguire  lavori costosissimi che comprometterebbero irrimediabilmente il recupero del’area ex Sift.

 

 

Fase 2, definitiva

 

Quest’ipotesi progettuale  richiede la cooperazione fra Comune e Ferrovie, anche in un’ottica di   rilancio del nodo ferroviario di Piacenza.

 

Quando il fascio di binari dello scalo merci ferroviario viene trasferito a Le Mose presso il polo logistico, lo scalo merci attuale  diventa il nodo intermodale passeggeri, ferroviario e su gomma, affacciato e servito direttamente dalla tangenziale nord,  con nuova  stazione ferroviaria,  autostazione e parcheggi scambiatori, per pendolari e per bus turistici collegati con la stazione storica di Piazzale Marconi e con Borgofacsal, mediante sovrappassi o sottopassi. Altre funzioni  pubbliche e di interesse pubblico  potranno essere ospitate in edifici distribuiti lungo l’intera nuova area ferroviaria nord, allo scopo di renderla più frequentata e sorvegliata, per esempio prevedendo anche una  stazione di polizia o dei carabinieri.

Un viadotto che sovrappassa o sottopassa i binari per Bologna  collega direttamente  la zona  dello scalo ferroviario militare di via Colombo con la tangenziale nord, in corrispondenza  del grande piazzale asfaltato della centrale elettrica. Il sovrappasso  ferroviario  migliora l’accessibilità di questa zona e  anche  il collegamento diretto del  centro città con le aree fluviali del Po.

Via Primogenita e Viale S.Ambrogio vengono scaricate dal traffico di attraversamento, che viene deviato sulla tangenziale nord per mezzo del sovrappasso.

In Piazzale Marconi accedono  solo  pedoni, biciclette, pochi bus e taxi. Vengono tolte le transenne che impediscono l'attraversamento dei pedoni.

Il traffico lento ha la precedenza su quello motorizzato.

 

Il fabbricato sotterraneo per commercio o parcheggio in fregio a via Primogenita, fra chiesa delle Torricelle e Piazzale Roma, verrà ridimensionato. Come il PRG 1998 aveva modificato le previsioni del PRG 1980 relative all’are ex Sift, così  ora il PSC e il RUE possono modificare le previsioni del PRG 1998.

 

Del resto tutte le sentenze del Consiglio di Stato dal 1968 ad oggi (l’ultima nel dicembre 2012) hanno sancito concordemente che i diritti edificatori non goduti possono essere soppressi.  Nel caso specifico,  non devono neppure essere risarciti, perché la proprietà privata non ha subito un’espropriazione né è stata privata della facoltà di edificare. 

 

Quest’area e le altre aree  inedificate del comparto, già di proprietà della Società Piacenza Centro,   vengono cedute gratuitamente  al Comune a compensazione degli oneri dovuti, come originariamente previsto.

 

Questa zona  urbana costituisce  il principale  ingresso della città e il suo  affaccio verso il fiume Po. Per questo, nel pensare il suo riassetto urbanistico, si deve tenere conto non solo degli aspetti funzionali, ma anche di quelli estetici e storico culturali.

 

In quest’ottica, il recupero dei resti interrati delle mura cinquecentesche è un altro importante tassello di questa  proposta. Tutte le aree retrostanti a Borgofacsal e l'attuale parcheggio di Viale S.Ambrogio, compreso  fra Via Nino Bixio  e Piazzale Marconi,  diventano spazi verdi pedonali e di rispetto alle mura, con il recupero e la messa in vista dei resti delle mura cinquecentesche.

Si realizza così di fatto, e non solo di nome, un tratto del  Facsal nord, da Torrione Fodesta  a Piazzale Roma.

 

L’ex scalo ferroviario militare  e l’ex mercato orto-frutticolo restano di proprietà comunale per usi pubblici.

 

Il Comune esegue una ricognizione di tutte le proprietà degli enti pubblici nel territorio comunale, comprese le aree demaniali e militari, e  coinvolge tali enti in un’analisi delle esigenze e dei possibili usi dei rispettivi beni, allo scopo di avere un quadro generale e di lunga prospettiva dello stato e della possibile razionalizzazione delle funzioni pubbliche.

A conclusione dell’analisi si effettuano tra gli enti, senza spese, scambi in comodato d’uso, o permute, per risolvere  i problemi di spazio e di riorganizzazione degli uffici pubblici, scolastici, delle attività culturali, sportive, associative e, in generale, dei servizi pubblici. Solo dopo queste operazioni, eventualmente, il Comune vende gli immobili non utili alle attività istituzionali.